Televisione

Lory Del Santo, in lacrime ricorda il figlio a 27 anni dalla morte: “La sua ultima lettera a Eric”

La showgirl ha ricordato a Domenica Live il bambino di quattro anni che ebbe con Eric Clapton e che morì precipitando dal 53esimo piano di un grattacielo di New York. Era il 20 marzo del 1991, Lory si trovava nell'appartamento con un amico

di F. Q.

Un post su Instagram che la ritrae insieme al compagno Eric Clapton e al piccolo Conor. Il bambino di quattro anni che Lory Del Santo ebbe con il musicista e che morì precipitando dal 53esimo piano di un grattacielo di New York. Era il 20 marzo del 1991, Lory si trovava nell’appartamento con un amico. Un ricordo tremendo, per lei. Che, ospite di Domenica Live, ha commentato alcune immagini tratte dal documentario Eric Clapton: Life in 12 bars.

“Quando ero a Milano mi presentarono Lory Del Santo – racconta Eric– ero cotto di lei. Avevo deciso di rifarmi una vita in Italia. Ci provammo, ma lei non sapeva con chi aveva a che fare: non ero stabile, da nessun punto di vista. “Non può funzionare. Voglio tornare con mia moglie. E lei mi rispose: “Non è una bella notizia, sono incinta””. “Conor è stata la prima cosa che mi sia successa nella vita a toccarmi nel profondo“, continua Clapton.

E Lory? A stento riesce a trattenere le lacrime: “Eric mi ha dato tante emozioni, mi ha fatto anche soffrire, lui era instabile e avevo paura di sbagliare con lui, di toccare qualcosa che non andava toccato, e stavo attenta a come mi comportavo – racconta – Vorrei però sottolineare che non sono rimasta incinta a caso, mi ha accompagnato lui dal medico per farmi togliere la protezione per avere un figlio. Quindi sono andata a Londra e poi a Natale ho scoperto questa cosa”.

Quando Conor ha perso la vita Eric era a New York, si dovevano vedere dopo un quarto d’ora che è successo, dovevano andare al parco. Se fosse stata colpa mia non so se ce l’avrei fatta a superare questa tragedia e invece non è stata colpa mia. Anzi io avevo cercato di togliere ogni pericolo ma c’è sempre qualcuno che fa qualcosa di sbagliato. Eric poi era lì e si è seduto in silenzio. Quando poi siamo rientrati da New York e siamo arrivati a Londra con il bambino nell’aereo ma non vivente e stavamo aspettando il giorno del funerale, insieme, nella stessa casa, una mattina è arrivato il postino e consegna una lettera rossa. Appena l’ho vista mi sono ricordata: nell’attesa che Eric arrivasse a New York, Conor gli aveva scritto una lettera con scritto “I love you” e l’aveva mandata a Londra”.

 

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