Con un pedigree di oscarizzati come Spielberg, Tom Hanks e Meryl Streep, e senza dimenticare le tematiche importanti e puntuali legate al mondo dell’informazione e della politica, The Post sarebbe un film molto adatto per un Oscar, ma nel percorso dei classici preOscar (BAFTA, SAG) è letteralmente scomparso. Tra i giurati dell’Academy sembra sia stato ammirato, ma non amato con passione. Probabilità di vittoria risicatissime. Ultimo perché proprio è ultimo, l’opera prima di Greta Gerwig, Lady Bird. Inspiegabile meteora tra titoli di classe, questo filmetto delle medie, meritava al massimo come mini evento con ospite al Giffoni. Di questo film ci si dimenticherà prestissimo, figuriamoci agli Oscar. Produce la A24 che si sta affermando probabilmente come la casa di produzione indipendente più importante di questo seconda decade del ventunesimo secolo.
Cinema
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Bisogna attendere il responso di un sistema di voto che a confronto il Rosatellum è una passeggiata. Essendo otto i contendenti in lizza per l’Oscar come miglior film, i circa 6000 giurati dell’Academy votano con un sistema di preferenze. Insomma stilano una classifica dei loro titoli preferiti. Sistema che richiede un continuo riconteggio