L’ora più buia è una sorta di contraltare da camera di Dunkirk. E di questa limitazione spaziale, qualcosa di molto castrante per un regista come Joe Wright, abituato a creare lunghi piani sequenza (ricordate proprio quello sulla spiaggia di Dunkirk in Espiazione?), è riuscito invece a farne una prova d’attore (il Churchill mascherato di Gary Oldman) compatta tutta giocata tra camere, uffici sotterranei e Camera dei Comuni. Così le chance per l’Oscar come miglior film sono pressochè nulle, mentre quelle per Oldman sono altissime. Produce Focus Features, la stessa che fa il paio per Il filo nascosto. Il film di PT Anderson, tra l’altro, va a segno nomination e sembrerebbe un Oscar assicurato se non fossimo, invece degli anni cinquanta, nel 2018.
Cinema
Oscar 2018, la corsa per il miglior film: poche speranze per Guadagnino, se la giocano McDonagh e del Toro
Bisogna attendere il responso di un sistema di voto che a confronto il Rosatellum è una passeggiata. Essendo otto i contendenti in lizza per l’Oscar come miglior film, i circa 6000 giurati dell’Academy votano con un sistema di preferenze. Insomma stilano una classifica dei loro titoli preferiti. Sistema che richiede un continuo riconteggio