“Sarò il segretario del Pd fino al 2021“. Il risultato del voto non cambierà il destino di Matteo Renzi, perché la guida del partito, dice, “l’hanno decisa le primarie“. Nessuna soglia psicologica, nessun naufragio lo smuoveranno. Nelle sue intenzioni. Anche perché scenari drammatici non ne vede: “Spero e penso che lunedì saremo il primo gruppo parlamentare, siamo a un passo. Ci serve lo sprint finale”.

E in questi giorni, ne è convinto, “qualche punto possiamo recuperarlo”. Come? “Finché i sondaggi erano pubblicabili, eravamo in testa nel numero di potenziali elettori indecisi“. Se non sarà così, “il Paese rischia un governo estremista“. A 48 ore dall’apertura delle urne il segretario del Partito Democratico tratteggia il post voto: “Chiunque del Pd verrà indicato dal presidente della Repubblica per il governo, avrà il nostro sostegno. Queste sono elezioni, non primarie – afferma – Occhio che queste elezioni sono uno spartiacque tra chi vuole andare avanti e chi vuole andare verso un estremismo non utile al Paese”.

Mentre il centrodestra, come colto dal fuori tra Fitto e Salvini, è preoccupato per l’avanzata dei Cinque Stelle, Renzi non ci crede. “Stanno solo giocando una partita di immagine” per cancellare “i pasticci con le candidature” e per “non discutere di programmi”. Le scelte dei possibili ministri? “Nomination da Grande Fratello”.

Secondo il segretario del Pd, “grillini e centrodestra hanno preso in giro gli elettori” mentre “noi siamo molto seri”. E rilancia la “misura semplice” di 9 miliardi di euro su “famiglie, figli, badanti, asili nido, babysitter”.

 

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La logica dei Cinque stelle e le rivalità interne delle coalizioni

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