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M5s, l’avvocato Zanforlini candidato a Ravenna: “Io massone? Fatti miei. Mi devono uccidere per farmi rinunciare”

Noto per le sue battaglie animaliste e in difesa dell'ambiente è in corsa nel collegio uninominale della Romagna. Al Corriere della Sera non smentisce di essere stato in passato gran maestro del Grande Oriente d'Italia. Alle richieste dei grillini replica: "Ma che siamo all’Inquisizione? Se anche io fossi un transessuale di nome Elisabetta che batte in via Stalingrado, non ti devi permettere di chiedermi niente. Questa è gente violenta, vogliono impadronirsi delle nostre vite"
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Non smentisce di essere stato massone, ma nonostante questo dichiara che non firmerà l’atto di rinuncia alla candidatura richiesto dal Movimento 5 stelle. “Mi devono uccidere per farmi rinunciare”, è il commento di David Zanforlini, avvocato di Ferrara e candidato all’uninominale con il M5s a Ravenna, intervistato dal Corriere della sera. Dopo Piero Landi, candidato in Toscana, Bruno Azzerboni in Calabria, e Catello Vitiello in Campania, arriva il quarto caso di presunti massoni in sonno nelle liste. Luigi Di Maio ha già dichiarato che saranno esclusi, ma non tutti sembrano disponibili al passo indietro.

Zanforlini, noto per le sue battaglie in difesa di ambiente e animali, si era fatto conoscere dal Movimento grazie anche al contatto con i parlamentari Micillo e Ciampolillo. Oggi, al Corriere, dice che non sta violando nessuna regola: “Guardi, sono basito. Ho qui il passaggio preciso del codice etico per i requisiti. Vediamo, dov’è. Ecco. Qui ci sono le frasi in cui si dice che devi essere bello, buono, bravo. Ah ecco qui: il candidato non deve essere iscritto a movimenti massonici”. Ma alla domanda “dicono che sia stato un gran maestro del Grande Oriente d’Italia e che ora si sia messo in sonno”, replica: “E questi sono fatti miei. Nel codice etico c’è scritto al presente. Le parole sono importanti, scripta manent verba volant”. Per Zanforlini i 5 stelle non “hanno diritto di sapere del suo passato”: “Ma che siamo all’Inquisizione? Se anche io fossi un transessuale di nome Elisabetta che batte in via Stalingrado, non ti devi permettere di chiedermi niente. Questa è gente violenta, vogliono impadronirsi delle nostre vite”. E aggiunge: “Platone, nella Repubblica, aveva già detto tutto: quando c’è troppa democrazia, si rischia di finire nella tirannia. Ho paura che ci stiamo arrivando”. Ma allora perché ha scelto di candidarsi con i 5 stelle? “Perché nella mia attività ho trovato solo loro, nella politica. I parlamentari Micillo e Ciampolillo ci sono sempre, se li chiamo. Quindi l’affinità è questa. Anche se sono amico di Dario Franceschini”. Morale, Zanforlini non firmerà l’atto di rinuncia al seggio voluto dai 5 stelle: “Ma quale atto, quello è incostituzionale. Io le leggi le rispetto. L’unica che non avrei mai rispettato è quella sulle leggi razziali. A me i razzisti fanno schifo. E ora capisco come si deve sentire un gay, un nero, un ebreo. Mi sono impegnato con gli elettori e vado avanti, nonostante questa situazione grottesca. Questa gente ormai mi fa paura, è pericolosa”.

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