Cinema

Film in uscita al cinema, cosa vedere e cosa non vedere nel weekend del Festival di Sanremo

ORE 15:17 ATTACCO AL TRENO di Clint Eastwood, THE PARTY di Sally Potter, FINAL PORTRAIT di Stanley Tucci, I PRIMITIVI di Nick Park, CINQUANTA SFUMATURE DI ROSSO di James Foley. Schede, recensioni e trailer

di Anna Maria Pasetti e Davide Turrini

I PRIMITIVI di Nick Park (animazione), GB 2017 Durata: 100’ Voto: 2,5/5 (AMP)

“Nei pressi di Manchester, all’ora di pranzo”. Un incipit che sa di geniale è fra le trovate più simpatiche del nuovo film della premiata Aardman, la casa di produzione d’animazione britannica capitanata dal carismatico Nick Park, 4 premi Oscar in tasca e qui solitario in cabina di regia. Ambientato “distonicamente” (ma ci sta nella fantasia dei piccoli spettatori..) fra l’Età della Pietra e quella del Bronzo, la commedia si costruisce attorno a un’ossatura drammaturgica classica nella sua semplicità: i cattivi espropriano i buoni della loro terra e questi ultimi scelgono di giocarsela per riscattarla. Il muscolo di tale ossatura è costituito dalla presenza del calcio, quale sport-fenomenologia più popolare almeno al di qua dell’Atlantico e certamente il più antico di ogni disciplina di squadra “con palla”. Se si aggiunge poi che il calcio sia stato tenuto a battesimo proprio in Gran Bretagna, i produttori della Aardman non potevano che scegliere di meglio: ab origine temporum, addirittura sui graffiti preistorici, gli uomini “già” giocavano a calcio, almeno secondo quanto narrato ne I primitivi. Va da sé la scelta di una città come Manchester, portatrice di due squadre leader della Premiere League, blasoni assoluti del significato contemporaneo del calcio inglese. Accanto all’origine della civiltà, dunque, vi è anche quella dei Red Devils e dei Citizens, rappresentativi i primi dei “buoni” e i secondi dei “cattivi”, senza discriminazione alcuna di favoreggiamento calcistico, essendo Nick Park dichiaratamente “acalcistico”. Se sulla carta il tutto è accattivante e seducente, specie per i bimbi maschi che divorano calcio ormai su ogni dove, lo stesso non può dirsi della sua traduzione sullo schermo: il risultato purtroppo è di un film alquanto noioso, divertente a tratti, certamente non adatto a ragazzi leggermente più grandi dei 10 anni. Lo humor, unito ai pur bellissimi ed elaborati pupazzi, è infantile, mai tagliente, spesso prevedibile. Resta comunque il primo film d’animazione totalmente dedicato alla Premiere League quale metafora di un calcio contemporaneo che spesso ha perso la sua genuinità e la sua etica: farla recuperare come valore sociale oltre il gioco stesso è uno degli scopi del testo.

Film in uscita al cinema, cosa vedere e cosa non vedere nel weekend del Festival di Sanremo - 4/5
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