“Anche noi facciamo ricerca. E proprio in virtù dei nostri lavori, non possiamo che essere indignate e indignati dalla vostra cecità politica“. E’ un passaggio della lettera aperta che diversi studiosi delle destre, che lavorano nelle università di tutta Europa, hanno scritto alla Fondazione Feltrinelli che in questi giorni sta organizzando a Milano un ciclo di incontri invitando a parlare anche Florian PhilippotAlain de Benoist. Il primo, che si è confrontato con Gad Lerner il 30 gennaio scorso, è stato per anni braccio destro di Marine Le Pen nel Front National, partito dal quale è uscito nel settembre scorso per una storia di conflitti d’interesse. Il secondo – scrittore, filosofo e giornalista – è il fondatore del movimento Nouvelle Droite (Nuova Destra) ed è invitato a un secondo confronto il 13 febbraio. Il ciclo di appuntamenti si chiama What is Left/What is Right perché, si legge sulla pagina della Fondazione Feltrinelli, serve a “comprendere e definire il futuro di sinistra e destra nel XXI secolo”. Completa il programma un faccia a faccia con Paul Mason, intellettuale di riferimento del nuovo Labour Party di James Corbin.


Video di Elena Peracchi

Da qui la lettera aperta inviata dagli studiosi delle destre al presidente della Fondazione, Carlo Feltrinelli, e ai membri del comitato scientifico Maurice AymardGiuseppe BertaAlessandro ColomboEnrica Chiappero-MartinettiDonatella della PortaMaria Guercio, Mauro MagattiMichele Salvati, Nadia UrbinatiDanilo Zolo: “Proprio perché studiamo l’estrema destra – è scritto nella lettera – siamo sorprese e sorpresi nel vedere che la vostra Fondazione, di cui apprezziamo l’impegno per la democrazia e l’antifascismo, ha invitato due noti rappresentanti dell’estrema destra francese, quali Alain de Benoist e Florian Philippot, ad intervenire in un ciclo di conferenze su cosa significhi destra e sinistra. Un ciclo di conferenze inserito, peraltro, all’interno di un percorso ideato perché gli elettori si orientino in vista delle elezioni politiche del 4 marzo”.

La lettera ha un titolo che parafrasa quello dell’iniziativa: What has been left?, Cos’è stata la sinistra?, col verbo al passato. Lo scritto è stato ripreso in Italia dal blog collettivo Lavoro Culturale ed è stato anche ripreso anche dalla sezione blog di Mediapart, giornale online di informazione indipendente. E’ partita anche una raccolta firme su change.org.

A firmare la lettera sono docenti, ricercatori e studiosi italiani e francesi che lavorano e insegnano in diverse università d’Europa, da Lisbona a Losanna fino a Oslo, da Bologna a Verona e Trento, fino a Science Po di Aix-en-Provence, all’università di Parigi e a quella di Londra. I primi firmatari sono Matteo AlbaneseMartina AvanzaChristine BardElisa BelléLorenzo BerniniNicoletta BourbakiStéphanie DechezellesLynda DematteoEric FassinPietro Castelli Gattinara, Maddalena Gretel CammelliAntoine CholletYàdad De GuerreCaterina FroioSara GarbagnoliAndrea MammoneMarie-Anne Matard-Bonucci, Juan Anton MellonJoe MulhallMassimo PrearoGiovanni SavinoClaire Zalc.

Gli studiosi spiegano che “ad accomunare attori molto diversi come de Benoist e Philippot è il ‘nativismo‘, una visione del mondo secondo la quale gli Stati dovrebbero essere abitati solo da ‘nativi’ e, dunque, ogni persona (o idea) diversa sarebbe problematica per la sopravvivenza delle comunità nazionali. Una visione così omogenea ed escludente della società è in contraddizione con il pluralismo che caratterizza la democrazia”.

Più chiaramente: “Le ricerche scientifiche sul Front National mostrano come la de-demonizzazione del partito guidato oggi da Marine Le Pen sia una strategia di comunicazione politica, non un lavoro di rottura ideologica rispetto alle posizioni di Jean-Marie Le Pen. Fare intervenire Philippot significa chiaramente contribuire, anche involontariamente, a questa strategia di normalizzazione. Neanche la nuova formazione di Philippot, Les Patriotes, si allontana da questo ragionamento, come chiaramente dimostrato nell’articolo a sua firma pubblicato sul vostro sito. Sostituire, infatti, la dicotomia politica tra destra e sinistra con un lessico che vede contrapposti ‘patrioti’ e ‘mondialisti’ ne è esempio emblematico: Ni droite, ni gauche: Français! è stato a lungo uno slogan di Jean-Marie Le Pen e Samuel Maréchal“.

L’estrema destra, concludono gli studiosi, “gioca da sempre sulla confusione tra destra e sinistra e pensare di ‘confrontarsi’ su questo con Philippot e de Benoist non rischiara alcunché. Anzi, aggiunge soltanto altra confusione e contemporaneamente legittima la loro strategia. Per noi, si tratta di un grave segno di regressione democratica“.

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