Dopo le elezioni: "Pressione fiscale al 40%? Entro il 2013. Ora misure impopolari" - 7/8
Dopo le elezioni: “Pressione fiscale al 40%? Entro il 2013. Ora misure impopolari”
All’indomani del voto, il 16 aprile, la musica cambia radicalmente: “Ci saranno misure impopolari“, riconosce il Caimano. Il governo mantiene la promessa di togliere l’Ici, ma in cambio Tremonti vara la Robin Tax sugli utili delle imprese energetiche e di banche e assicurazioni. Che verrà in gran parte pagata dai consumatori, come rilevato dall’Authority per l’energia, e nel 2015 sarà dichiarata incostituzionale. L’obiettivo di portare la pressione fiscale sotto il 40% diventa “di legislatura”, quindi in teoria c’è tempo fino al 2013. Prima vanno tagliate le spese della pubblica amministrazione, spiega Berlusconi nel giorno in cui il capo dello Stato Giorgio Napolitano firma il lodo Alfano che sospende ogni procedimento penale a carico del premier per tutta la durata del mandato. Non solo: serve il federalismo fiscale che ridurrà le spese inutili. Intanto è iniziata la crisi finanziaria – “passeggera“, tranquillizza il Cavaliere – e gli effetti iniziano a sentirsi anche su quella reale. Il pacchetto anticrisi del governo delude e i consumi crollano, come il pil. “Dobbiamo avere fiducia“, è la ricetta del presidente del Consiglio. Ad aprile c’è il terremoto dell’Aquila, servono fondi per l’emergenza e la ricostruzione. “Senza mettere le mani nelle tasche degli italiani”, assicura il governo. Nel 2009 arriva un nuovo scudo fiscale. E l’annuncio di un taglio dell’Irap che non arriverà per mancanza di coperture.