Gualtiero Marchesi, chef italiano tra i più famosi al mondo e riconosciuto come il “re” della nostra cucina, è morto a Milano a 87 anni (qui l’intervista che rilasciò a ilfattoquotidiano.it). Titolare del ristorante Il Marchesino, aveva ricevuto numerosi riconoscimenti e onorificenze. Il decano degli chef aveva lasciato nell’ottobre scorso il rettorato di Alma, la Scuola Internazionale di Cucina Italiana dove si insegna il mestiere del cuoco e del pasticcere. Lo scrittore Paolo Marchi scrive su Twitter: “Ha smesso di soffrire”, e aggiunge: “La cucina italiana non gli sarà mai abbastanza riconoscente”. Su Facebook Carlo Cracco pubblica un post per ringraziarlo e il Ministro delle politiche agricole Maurizio Martina aggiunge: “Un onore avere conosciuto Gualtiero Marchesi, grande maestro della nostra Cucina e portabandiera del Paese #GualtieroMarchesi”.

 

Marchesi si è spento alle 18 nella sua casa milanese circondato dai suoi familiari. La data dei funerali sarà comunicata il 27 dicembre.”La cucina italiana – scrive l’editore Cinquesensi – saluta l’uomo di cultura, l’imprenditore, il cuoco, uno spirito libero, arguto e coraggioso, ma continuerà a fare riferimento al Maestro dei maestri, che ha cambiato radicalmente la tradizione culinaria del nostro Paese. La sua cucina, basata sulla materia, l’essenzialità e l’eleganza resta un termine di paragone per il passato e un esempio per i futuri cuochi”. Il prossimo 19 marzo, giorno della sua nascita, sarà presentato il film sulla sua vita: Gualtiero Marchesi: The Great Italian.

La vita – La sua formazione professionale inizia a St. Moritz e poi si perfeziona in alcuni ristoranti francesi. Ritorna in Italia nel 1977 e inaugura a Milano il suo ristorante di via Bonvesin de la Riva riscuotendo un immediato successo: una stella della guida Michelin, che diventano due nel 1978 e tre, per la prima volta in Italia, nel 1985. Stelle che in seguito, primo al mondo, restituirà: in quel rifiuto ad essere ‘classificato’ c’è la strenua difesa della cucina italiana bistrattata – spiega – senza motivo a danno della rivale d’Oltralpe.

Nel 1986 viene insignito Cavaliere della Repubblica e nello stesso anno gli viene consegnato l’Ambrogino d’Oro, la più alta attestazione di stima della città di Milano. Nel 1989 riceve, primo in Italia, il premio internazionale “Personnalité de l’année” per la gastronomia e nel 1991 viene nominato Commendatore. Marchesi continua per tutta la vita a ricevere prestigiosi riconoscimenti, come il Premio Artusi nel 1998. Nel 2001 gli viene conferita la Laurea Honoris Causa in Scienze dell’Alimentazione all’Universitas Sancti Cyrilli di Roma.

Nel gennaio 2004 apre i battenti Alma, Scuola Internazionale di Cucina Italiana, fortemente voluta da Marchesi, che ne diventerà rettore. Poi, nel 2008, lo chef famoso in tutto il mondo avverte il bisogno di riavvicinarsi alla sua città natale: nasce così il ristorante Teatro alla Scala Il Marchesino, il suo omaggio alla musica, alla famiglia e alla città.

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Gualtiero Marchesi morto, la sua “legge del buon cuoco” in dieci punti: “Più che un mestiere, questo è un servizio”

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