Due omicidi nell’arco di 24 ore, stessa modalità e stesso autore: un uomo appena evaso dagli arresti domiciliari dopo essersi disfatto del braccialetto elettronico. Una vicenda ancora in buona parte da ricostruire, ma con alcuni punti fermi, quella accaduta a Roma tra giovedì e venerdì notte. Prima una transessuale romena di 27 anni è stata uccisa con una coltellata al cuore in un parco del quartiere Eur. A poche ora di distanza, un giovane marocchino moriva durante il trasporto in ospedale, anche lui colpito da un fendente al cuore.

Dietro i due omicidi, secondo la ricostruzione degli inquirenti, c’è un uomo italiano che stava scontando gli arresti domiciliari in un’abitazione di Ostia Antica: giovedì pomeriggio si è disfatto del braccialetto elettronico e ha fatto perdere le proprie tracce. Sarebbe stato proprio lui ad uccidere e per questo ora si trova in stato di fermo nel carcere di Regina Coeli. Alla base della storia, la gelosia. “Ho aggredito la trans e ho incontrato il marocchino – avrebbe confessato – Abbiamo trascorso la notte insieme, ma l’ho lasciato all’alba”. L’uomo stava scontando una pena per tentato omicidio e reati contro il patrimonio.

Secondo quanto ricostruito dagli agenti della squadra mobile romana, l’uomo avrebbe sferrato la coltellata mortale dopo una lite con la transessuale. Alcune ore dopo, il trentacinquenne evaso dai domiciliari avrebbe  incontrato il giovane nordafricano in uno stabile abbandonato nella zona di Tor Cervara-San Basilio, nella periferia di Roma.

L’uomo è stato rintracciato nel pomeriggio di sabato su Lungotevere dei Vallati e, portato in Questura per essere interrogato, ha ammesso di aver aggredito il transessuale, ma pur raccontando di aver trascorso la notte con il marocchino nega di aver accoltellato anche lui. A mettere gli inquirenti sulle sue tracce erano stati alcuni effetti personali ritrovati accanto al cadavere della trans.

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