Harvey Weinstein, Kevin Spacey, Dustin Hoffman, James Toback ed ora anche Brett Ratner. Il 48enne regista e produttore hollywoodiano è stato accusato di molestie sessuali da sei attrici, tra cui Olivia Munn (Magic Mike, X-Men: Apocalypse) e Natasha Henstridge (Ghost of Mars, Deception). In un articolo pubblicato dal Los Angeles Times, l’importantissimo produttore hollywoodiano è stato accusato dalla Munn di essersi masturbato di fronte a lei, mentre l’attrice era in visita nel 2004 sul set di After the sunset. “Si è presentato di fronte a me, a pancia scoperta e senza pantaloni, con un cocktail di gamberetti in una mano e con l’altra mano a masturbarsi furiosamente. E prima che mi rendessi conto di cosa stesse succedendo e di provare a scappare lui ha eiaculato”. La Munn ha raccontato di averne subito parlato con la sorella che l’avrebbe spinta a contattare subito un avvocato il quale, a sua volta, l’avrebbe dissuasa a mettersi contro ad un grande regista. Pochi mesi dopo Ratner si sarebbe nuovamente vantato ad un party, di fronte a diverse persone, e con la Munn presente, di essersi masturbato più volte con davanti agli occhi riviste che avevano l’attrice in copertina.

La Henstridge, invece, ha accusato Ratner di averla costretta a praticargli una fellatio quando l’attrice aveva 19 anni. Il fatto sarebbe accaduto sul divano dell’appartamento del regista/produttore dopo una serata tra amici in cui il gruppo si era fermato a vedere film fino a notte fonda. La ragazza si è addormentata e al suo risveglio si è ritrovata da sola con Ratner. L’uomo però le avrebbe impedito di uscire dalla stanza e l’avrebbe obbligata ad una seduta di sesso orale. Le accuse di molestie sono parecchie e piuttosto circostanziate. L’attrice Jaime Ray Newman, oggi 39enne, nel 2005 ha incontrato Ratner nella prima classe di un volo Air Canada. L’uomo avrebbe scambiato il posto della sua segretaria per poter finire a fianco alla Newman. La ragazza ha affermato di ricordarsi di essere sentita “molto fiera” dell’essere finita a fianco di un produttore così importante, ma appena dopo cinque minuti di volo, il viaggio si è rivelato un calvario di molestie. Ratner le avrebbe elencato per filo e per segno ogni tipo di pratica sessuale che avrebbe voluto fare con lei senza risparmiare dettagli e posizioni. L’attrice Katherine Towne, figlia dello sceneggiatore Robert Towne (Chinatown – 1975 – diretto da Roman Polanskindr) ha invece testimoniato di un assalto fisico da parte di Ratner durante un party nel 2005. Il regista/produttore l’avrebbe pedinata tutta la sera fino a quando non è piombato in bagno, dove la ragazza si era per un attimo rifugiata dall’insistente presenza dell’uomo, spingendola contro al muro e chiedendole di poter ricevere sesso orale. Infine, la cantante giapponese Eri Sasaki, quando nel 2001 ancora era una giovane modella e aspirante attrice, si è ritrovata a Las Vegas sul set di un film diretto da Ratner, Rush Hour 2. Nel preparare una scena con molte ragazze in bikini e in lingerie la Sasaki ha percepito “un’atmosfera sessualmente carica” e ad un certo punto il regista/produttore le si è avvicinato palpandole la schiena nuda e chiedendole di andare in bagno con lui. Sempre sul Los Angeles Times il legale di Ratner, Martin Singer, ha dichiarato che “nessuna donna ha mai formalmente denunciato per violenza sessuale o molestie” il suo cliente. Inoltre, ha sostenuto Singer, “non esiste nessuna donna a cui è stato imposto un accordo economico dal mio cliente”.

Ratner in Italia è un nome quasi del tutto sconosciuto, ma negli Stati Uniti, oltre ad essere stato il fidanzato di Lindsay Lohan e ad aver avuto un flirt con Paris Hilton, è uno dei più importanti filmmaker di Hollywood nel produrre e dirigere film più commerciali, tra cui parecchi blockbuster. Come regista Ratner ha diretto, tra gli altri, titoli come Rush Hour (e relativi sequel), The family man, Red Dragon, After the Sunset, X-Men: The Last Stand, Tower Heist, Hercules, con un ricavo totale di oltre due miliardi di dollari. Inoltre come executive producer ha messo la firma al premio Oscar The Revenant; Black Mass con Johnny Depp; Truth con Robert Redford; e all’ultimo film di Warren Beatty, Rules don’t apply. Come produttore assieme al socio James Packer, e alla loro società Rat Pac Entertainment, ha portato al successo una quantità impressionante di film, tra cui Gravity, The Lego Movie, American Sniper, Batman v Superman: Dawn of Justice, arrivando a incassi che superano i dieci miliardi di dollari. Cifre lontane anni luce a quelle ben più “modeste” ricavate dall’attività della società produttiva di Harvey Weinstein, dipinto da molte testate italiane come “produttore potentissimo” di Hollywood. Tra i primi a segnalare sui social l’articolo del Los Angeles Times con le accuse di molestie riferito a Ratner, l’attrice Asia Argento che dal suo profilo Twitter ha riportato diverse foto di Ratner in compagnia di un amico come il “re dei maiali”, ovvero Weinstein o più semplici “compagnoni” come Roman Polanski e Luc Besson.

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