Dopo i documenti desecretati sulla morta del presidente americano John Fitzgerald Kennedy, un altro file reso pubblico dalla Cia apre un nuovo scenario su una delle morti più discusse della storia. Adolf Hitler non si sarebbe ucciso nel suo bunker di Berlino e sarebbe stato contattato in Colombia a metà degli anni ’50 da un informatore dei servizi segreti americani. Questo il contenuto del documento rilanciato dai media statunitensi. L’agente, nome in codice Cimleody-3, era stato contattato da un suo amico personale che gli aveva riferito della presenza del dittatore tedesco in Sudamerica. Nel documento ufficiale pubblicato sul sito dell’intelligence americana si legge: “L’amico di Cimelody-3 ha affermato che nel settembre 1955 Phillip Citroen, ex ufficiale tedesco, gli ha detto in via confidenziale che Hitler era ancora vivo“. A rendere tutto più verosimile una presunta fotografia di Hitler inserita nel documento. Lo scatto ritrae due persone: la figura a sinistra dovrebbe essere Citroen, mentre la persona a destra somiglia al dittatore. La didascalia della foto riporta “Adolf Schrittelmayor, Tunga, Colombia, America del Sud, 1954″.
D’altronde, i resti dei corpi di Adolf Hitler ed Eva Braun non sono mai stati ritrovati. I sovietici hanno sempre garantito che i cadaveri erano stati cremati. Il dubbio negli Usa è sempre rimasto, tanto che lo scienziato Nick Bellantoni, University of Connecticut, aveva analizzato i frammenti di un teschio in possesso dei russi. Gli esami hanno rilevato che molto probabilmente non apparteneva a Hitler ma a una donna compresa tra i 20 e i 40 anni.
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