“Oggi siamo qui per il lavoro. Stanno lavorando tutti e vogliamo farlo anche noi”. I portuali licenziati a Gioia Tauro stamattina, lunedì 4 settembre, si sono riuniti davanti alla prefettura di Reggio Calabria. “Ad oggi – spiega uno di loro, Carmelo Saffioti – ci chiediamo il perché di questi 377 licenziamenti. Ci è stato sempre detto che saremo stati assunti dall’Agenzia dei portuali. Oggi scopriamo che l’Agenzia funge da ufficio di collocamento e in realtà noi siamo disoccupati“. Gli fa eco Eugenio Cutrì, un altro licenziato: “Non abbiamo garanzie e non abbiamo nulla dalla politica e dal sindacato”. “Si parla di retroporto, di bacino di carenaggio e di gate ferroviario, – conclude Saffioti – Ci hanno detto che saremmo stati ricollocati ma sono le solite promesse che fanno i politici. Poi le cose sono sotto gli occhi di tutti. Potevano bloccare tutto ma non l’abbiamo fatto”.

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