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Bagnini e bagnanti, i latin lover delle spiagge italiane protagonisti di un documentario: “Ma oggi i giovani bagnini cuccano su Tinder”

A mettere in fila i "sacerdoti dell'arenile" è stato Fabio Paleari: il suo è un racconto divertente e malinconico, fotografia di stereotipi e luoghi comuni di un’Italia che sembra, comunque, non esserci più.

di Davide Turrini

Bagninooo”. Il pattino, il moscone, la torretta di salvataggio come in Baywatch, la canottiera rossa e lo sguardo lungo ben oltre l’orizzonte degli eventi. Eccoli i “sacerdoti dell’arenile”, i latin lover delle spiagge italiane, messi tutti in fila fronte macchina da Fabio Paleari, autore di Bagnini e Bagnanti, documentario che apre la 13esima edizione del Biografilm Festival di Bologna. Racconto divertente e malinconico, fotografia di stereotipi e luoghi comuni di un’Italia che sembra, comunque, non esserci più. Il fotografo milanese Paleari, assieme allo sceneggiatore e produttore del film, Luca Legnani, hanno viaggiato per due anni costeggiando, pasolinianamente, mezzo stivale, per riprendere, in un ulteriore carpiato modello Comizi d’Amore, giovani e meno giovani bagnini: da Alassio passando per Rimini, Riccione, Cattolica, Milano Marittima e ancora Viareggio, Forte dei Marmi, fino a Fregene e Ostia. E, appunto, ciò di cui parla un bagnino principalmente quando si trova di fronte ad un altro uomo non è di certo il prezzo dei meloni o di quanto è profondo il mare. L’immaginario sorto attorno alla figura mitica del bagnino ha infatti come perno centrale la conquista della femmina e respira del rapporto uomo/donna in ogni angolo di documentario.

Orientati dal fil rouge delle spiegazioni psicanalitiche di uno psicologo romagnolo, che appare come l’esperto dei passi di danza del Rocky Horror Picture Show, specialista che demolisce la presunta maturità psicologica e sessuale del bagnino (“incapaci di amare”, “non sviluppano il complesso di castrazione”, “non sono uomini”) i testimoni dell’epoca d’oro dei guardaspiaggia sotto ciuffi biondo ossigenati e abnormi pance da posati pensionati elencano felici le strategie di conquista dell’inglesina, svedesina e tedeschina (“se ti ricordi di me torni, e sai quante tornavano”) sotto l’egida del turismo balneare anni sessanta e settanta. “Sono figure che hanno subito un cambiamento forte nel tempo”, spiega Paleari al FQMagazine.

BAGNINI & BAGNANTI TRAILER from 9.99 FILMS on Vimeo.

Sono un po’ come i clown del circo, figure tristi che cercano di farti ridere. Abbiamo analizzato un archetipo del maschio italiano che ora, forse, non esiste più. Anche il bagnino oggi è lo specchio della società in cui viviamo. I giovani bagnini preferiscono andare su Tinder per cuccare”. Una “professione” nata proprio in Romagna negli anni del fascismo, quando molti contadini dei campi vicini al mare scendevano in spiaggia per tutelare i bimbi delle colonie, il bagnino è passato di moda con il mutare parallelo della società e delle città sul lungomare. “Non c’è il glamour di quegli anni sulle coste italiane, sono rimasti solo una sfilza di negozietti tutti uguali che vendono tutti le stesse cose a prezzi ridicoli. Il day after non lo si vive solo in Romagna ma anche in Liguria, zona che conosco meglio. I ragazzi ‘broccolano’ le ragazze coi social ma anche in assoluto con meno sentimento rispetto a quell’epoca un po’ romantica che ho rievocato nel film”.

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