Continuano a migliorare le condizioni di Kelvin, il bambino di 7 anni ferito sabato sera in piazza San Carlo a Torino, dove i tifosi della Juventus stavano guardando la finale di Champions League trasmessa sul maxischermo.  Ad un certo punto la folla ha cominciato a spingere e a scappare in quella che è diventata una vera e propria psicosi collettiva. Decine di persone sono rimaste ferite alle gambe e alle mani dopo essere cadute per terra o sui vetri delle bottiglie (che in piazza non dovevano entrare, nonostante i controlli): in totale sono più di 1.500 i feriti. Tra queste anche il piccolo Kelvin, che però era tra i feriti più gravi.

Dopo il risveglio dal coma farmacologico, i sanitari del Regina Margherita lo hanno estubato consentendo al piccolo tifoso di tornare a respirare da solo. Kelvin è sveglio e cosciente ma la prognosi resta riservata a scopo precauzionale. Se nei prossimi giorni le condizioni si stabilizzeranno, il piccolo potrà uscire dalla rianimazione per essere ricoverato in un reparto di degenza.

Nella giornata di sabato la famiglia del piccolo ha ricevuto in ospedale la visita di Isak Nokho, il giovane senegalese che – insieme al suo amico Mohamed – ha protetto Kelvin con il proprio corpo per preservarlo dalla pressione della folla. A raccontare l’incontro è il quotidiano Il Tirreno che ha organizzato il viaggio del giovane residente in provincia di Firenze.”Grazie per averlo salvato”, le parole delle madre nel momento dell’incontro, a cui il giovane risponde: “Non lo dire, ho fatto ciò che avrebbe fatto chiunque”.

Alla visita del giovane senegalese ha fatto seguito inoltre, nella giornata di domenica, quella di Carlo Tavecchio – presidente della Federcalcio – e Giuseppe Marotta – amministratore delegato della Juventus. Nel breve incontro, svoltosi fuori dal reparto di rianimazione, i familiari del piccolo sono stati invitati dai due ad avere coraggio a conferma della loro vicinanza. Un abbraccio da parte del padre, che ha confermato la passione per il piccolo per il calcio e per la squadra bianconera in particolare.

Stabili – pur se gravi – anche le condizioni delle due donne, di 26 e 63 anni, ricoverate all’ospedale Molinette di Torino. La più giovane, ricoverata in rianimazione, resta intubata e in coma farmacologico per il trauma toracico riportato nella calca di piazza San Carlo. La donna di 63 anni è anche lei in prognosi riservata e intubata per trauma toracico da schiacciamento.

 

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