Cinema

Film in uscita al cinema, cosa vedere (e non) nel lungo weekend del 25 aprile

LA TENEREZZA di Gianni Amelio, FAMIGLIA ALL’IMPROVVISO –ISTRUZIONI NON INCLUSE di Hugo Gelin, LE COSE CHE VERRANNO – L’AVENIR di Mia Hansen-Love, BABY BOSS di Tom McGrath, LIBERE di Rossella Schillaci, L’ACCABADORA di Enrico Pau: anticipazioni e recensioni

di Anna Maria Pasetti e Davide Turrini

FAMIGLIA ALL’IMPROVVISO – ISTRUZIONI NON INCLUSE di Hugo Gélin. Con Omar Sy, Clémence Poésy, Antoine Bertrand. Francia 2016. Durata: 112’ Voto 4/5 (DT)

Un uomo e una culla. Comincia come una pruderie comica di Colin Serreau e finisce con levità poetica, e un’esplosione di delicate lacrime, che nemmeno Million Dollar Baby dietro la vetrata appannata della torta al limone. Famiglia all’improvviso (in originale il più struggente Demain tout commence) ha inizio quando il simpatico sciupafemmine Samuel, bagnino e autista di motoscafi in Costa Azzurra, riceve improvvisamente in dono su un molo un bebè in fasce. La mamma biondina molla il “pacco” e fugge via. Lui la rincorre fino a Londra, con la bimba tra le braccione forzute, ma della mamma non c’è più traccia. E lì, senza soldi e senza casa, incontra un produttore cinematografico gay (ben più eticamente responsabile della mamma svampita), ricomincia a vivere, lavora come stuntman, e cresce festosamente la figlia per otto anni, fino a quando una nuova sorpresa (spoiler no, ma tanto si capisce benissimo) ribussa alla porta, e alla porticina, di Samuel e Gloria. Là dove Gabriele Muccino con La ricerca della felicità piegava nel ricatto della tragedia, e dove Benigni in sermoni/filippiche sulla vitalità della bugia ne La vita è bella, Gelin e un pool di brillanti sceneggiatori rielaborano il testo iniziale del film messicano No se aceptan devoluciones dividendo un due parti speculari e compenetranti il film: la prima come una favola immersa nella casa dei giochi che ogni fanciullo vorrebbe avere e nell’attività “immortale” e indistruttibile del papà stuntman; la seconda nel crudo realismo della quotidianità genitoriale definitiva che si snoda e sfuma su almeno un paio di credibili turning point di scrittura e un finale da fazzoletti. Omar Sy, fisicone robusto e rassicurante, cuore d’oro e risata trascinante, incarna una paternità totale e infinita. La piccola Gloria Colston è un vulcano di meraviglia, performance ricattatoria finchè si vuole, ma efficace e indimenticabile. No Brexit time nella gag comica di Samuel accettato ma che non vuole imparare l’inglese, e sempre per rimanere in tema geografico/culturale Famiglia all’improvviso è un film che in Italia non si fa e non si saprebbe, per ora, ancora fare.

Film in uscita al cinema, cosa vedere (e non) nel lungo weekend del 25 aprile - 2/6
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