Momento Crozza, che è entrato in scena nei panni di papa Francesco: “Ieri, quando ho visto Keanu Reeves mi sono intristito. State attenti a invecchiare bene, che ti ritrovo in un attimo a Sanremo a suonare il basso”. E ancora: “La Chiesa è come i Subsonica, piena di contrasti interni. Oggi ho parlato della corruzione in Vaticano, ma mi rendo conto che rispetto Giletti è di minore interesse”.

Rimessi i propri panni, non poteva mancare la pagina politica: “Come spiegare ai non addetti cos’è la cover? Una specie di rifacimento. Il governo Gentiloni del governo Renzi, che a sua volta era la cover di Berlusconi che a sua volta credeva di essere la cover di Rocco Siffredi”.

Sfottò a Carlo e Maria: “La nostalgia piace a noi italiani: Carlo senza nostalgia (Migliori anni, Tale e Quale) sarebbe a cantare il Pulcino Pio alle feste di piazza. Maria ama così tanto la nostalgia che ha sposato Maurizio Costanzo, e poi ti credo che bacia chiunque”.

E la chiusura è stata dedicata ai giovani e alla retorica del ‘si stava meglio ai miei tempi‘: “Gli adolescenti stanno meglio di noi. Fanno i video, li montano, palleggiano, fanno i compiti, cantano in inglese, chiedono i soldi in italiano e io non glieli do in genovese. Alla loro età io mi chiudevo i testicoli nella zip. Tutti e due. Contemporaneamente. Platone criticava i giovani. Che dite, noi possiamo fare un passettino avanti?”.

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