Nei giorni scorsi si è determinato una sorta di avvitamento, scientifico, giudiziario e psicologico riguardo al terremoto e ai rischi ad esso correlati. La Commissione grandi rischi, come tutti ricorderanno, prima del terremoto dell’Aquila minimizzò i rischi. Dopo il terremoto, la magistratura incriminò gli scienziati che vennero prima condannati “perché rassicurarono i cittadini”, poi assolti “perché il fatto non sussiste” sia in Appello che in Cassazione.

Con regolarità, ogni volta che succede una calamità è ormai assai probabile che interverrà la magistratura per definire chi sia il colpevole. Per reazione e per timore di essere poi incriminati, gli scienziati, addetti a dare pareri sui rischi, sembrano tendere ora a massimizzarli. È uscita la “possibilità” che i terremoti fino a qui successi non siano altro che il prodromo di un futuro possibile grande terremoto che potrebbe sconvolgere l’Italia centrale. Il presidente della Commissione grandi rischi Sergio Bertolucci si è dimesso dopo aver paventato, dai microfoni del Tg3, l’eventualità che si determinasse “l’effetto Vajont” per la diga di Campotosto, piccolo Comune vicino a L’Aquila. I sindaci della zona sono arrivati a chiudere le scuole sine die e la vicenda è finita direttamente sul tavolo del ministro Graziano Delrio.

Sembra emergere una paura generalizzata in tutte le istituzioni a prendere decisioni e negli scienziati a fare previsioni. O meglio, da un punto di vista scientifico, è assodato che in tema di terremoto non si possano fare previsioni attendibili. E’ a questo punto che interviene il fattore psicologico che porta la popolazione a essere terrorizzata non riuscendo più a fidarsi dei pareri degli esperti perché improntati all’eccesso, sostanzialmente per cautelarsi.

Il terrore è uno degli effetti più perniciosi del terremoto e spesso provoca più danni e morti dell’evento sismico stesso in quanto può determinare aggravamento di malattie cardiocircolatorie, aumento della pressione sanguigna, peggioramento del diabete, delle malattie tiroidee e vertiginose oltre a stati ansiosi e depressivi. Nella zona di Mirandola, nel Modenese – zona in cui ho seguito diversi pazienti – vi è stato negli anni successivi al terremoto un notevole aumento delle malattie cosiddette “psicosomatiche” in cui lo stato del terrore latente svolgeva un ruolo importante nell’aggravare sintomi fisici.

Il lavoro degli scienziati della Commissione grandi rischi si basa su studi probabilistici, ha un significato statistico e non può essere preso come previsione certa per il futuro. Se hanno sbagliato a elaborare una statistica possono essere incriminati, Tuttavia, mi pare improprio pensare che se accade un evento avverso, senza che gli esperti l’abbiano segnalato come probabile, vi sia un’incriminazione per reati penali. La scienza deve essere libera da condizionamenti esterni oppure non è scienza. Occorre che tutti noi accettiamo l’idea che il rischio zero non esiste in natura e che se un evento è poco probabile, non vuol dire che sia impossibile da verificarsi.

 

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