Sesso & Volentieri

Sex robot, quando le “bambole” del sesso possono causare guai

L’allarme sui limiti etici e pratici del futuro accoppiamento tra uomo e macchina arriva da Oliver Bendel, docente della University of Applied Sciences and Arts di Basilea, durante il convegno Love and Sex and Robots tenutosi il 19 dicembre 2016 presso la Goldsmith’s University

di Davide Turrini

Anche i sex robot dovranno saper dire di no. Altrimenti sarà l’uomo a soccombere senza colpo ferire. L’allarme sui limiti etici e pratici del futuro accoppiamento tra uomo e macchina arriva da Oliver Bendel, docente della University of Applied Sciences and Arts di Basilea, durante il convegno Love and Sex and Robots tenutosi il 19 dicembre 2016 presso la Goldsmith’s University. Secondo il docente svizzero bisogna cominciare a riflettere sul fatto che i robot non si affaticano mai. E che quindi tutti quei prototipi instancabili, che presto potrebbero diventare prodotti in serie per il grande consumo di massa, di fronte alla prospettiva di sostituire l’uomo, o la donna, nel rapporto sessuale, non avranno alcun freno e continueranno in eterno a riprodurre senza mai un cedimento la stessa energia e potenza sessuale. Chiaro che per l’uomo, e la donna, sarebbero guai seri. “La sessualità umana ha alcuni limiti fisici”, ha avvertito Bendel. “In particolare nel maschio della specie. I robot, d’altra parte, sono potenzialmente infaticabili. Ciò potrebbe avere un effetto a catena per il partner umano di un robot. Se la macchina prolunga eccessivamente lo sforzo umano, si riduce la possibilità umana del sesso”. Il convegno è stato suddiviso in quattro sessioni per una dozzina di interventi che sono andati dai risultati di uno studio empirico sul carattere e la personalità di chi acquista un sex robot alla tipologia del “cyborg sirenetta”, dall’analisi dello spettacolo off Broadway The Good Girl (dove protagonisti sono una prostituta robot e il meccanico con trapano che la dovrà aggiustare) all’intervento dello stesso Bendel intitolato ‘Sex Robot visto dal punto di vista etico della macchina”.

A quanto riporta il docente, alla fine del suo intervento sono state sollevate numerose questioni pertinenti rispetto al problema da lui esaminato. I sex robot devono possedere una moralità? Nel caso con quali confini e peculiarità? Deve essere un semplice dovere etico o i robot dovrebbero addirittura essere consapevoli delle conseguenze degli atti che compiono? Un’altra questione non da poco, sollevata dal pubblico, è stata: i sex robot possono avere la possibilità di “invogliare” il cliente a consumare sesso con loro? Altra questione ancora è se i sex robot possono rifiutarsi di proseguire il rapporto sessuale in una situazione estrema. Secondo Bendel esperti di etica e sviluppatori dei robot potrebbero in qualche modo rispondere a queste domande, provando a lavorare insieme. Lui stesso ha ricordato il suo ultimo esperimento di robot intelligente: un’aspirapolvere “coccinella-friendly”. Dispositivo che servirà per pulire i pavimenti, ma se nel suo percorso rileverà coccinelle e altri piccoli insetti si bloccherà all’istante. Tuttavia, ha segnalato Bendel, il team di programmatori aveva incluso un pulsante per uccidere i ragni. Infine, sempre durante il convegno diversi relatori hanno sottolineato l’urgenza di non dover lasciare solo all’arrembante industria del porno tradizionale la possibilità di prendere decisioni su questa materia etico-morale che riguarda i sex robot. Si sa che le occasioni fanno l’uomo, e il robot, un malizioso ladro.

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