Aumentano le vittime della strada e cresce il numero di incidenti secondo un recente studio di  Istat e Aci. Nel 2015, per la prima volta dal 2001, è tornato a crescere (+1.4%) il numero delle vittime. In aumento anche i feriti gravi: quasi 16 mila contro i 15 mila del 2014.

In totale nel 2015 in Italia si sono verificati 174.539 incidenti con lesioni a persone, che hanno provocato 3.428 decessi e 246.920 feriti. Guida distratta, velocità elevata e mancato rispetto della distanza di sicurezza sono i comportamenti scorretti più frequenti. Eccesso di velocità, mancato utilizzo di dispositivi di sicurezza e uso di telefono cellulare alla guida, le violazioni al Codice della strada più sanzionate.

Se è vero che si deve registrare un comportamento scorretto nella guida di automobili, tir e motociclette è anche vero che, per esempio, il morto e i due feriti dell’incidente di Annona, a causa del crollo del ponte sulla Ss36 in provincia di Lecco, non si può annoverare in una violazione del codice della strada. Ci sono altre due motivazioni che spiegano la ragione di tanti incidenti sulla rete, che invece ogni anno Istat e Aci non vogliono tenere in considerazione.

L’Italia è tra i Paesi d’Europa dove lo squilibrio tra trasporto su gomma e altre modalità di trasporto è maggiore. Sulle strade si sposta il 92% delle merci e il 75% delle persone. I trasporti più sostenibili e collettivi, treno, metro e autobus, soddisfano una quota minima. La pressione del traffico è elevata sulla rete principale non solo nelle ore di punta della giornata. Si tratta di 154 mila km di strade e autostrade di cui ben 111.514 provinciali.

E’ proprio nelle ex province che i tagli alla spesa pubblica di questi anni sono stati maggiori facendo crollare la spesa per la manutenzione e quindi la sicurezza stradale. Mentre i piani per decine di nuove autostrade regionali, del nord in particolare, sono rimasti tutti in piedi. Autostrade regionali che millantano project financing privatistici, ma che sono sostenute finanziariamente da contributi pubblici e garanzie sul debito statali (progetti e concessioni regionali ma garanzie statali).

Trasporti eccezionali che si fanno beffa del codice della strada, grazie alla deregulation voluta dalle grandi industrie, assecondata da impavidi funzionari, che gestiscono in proprio pesi e sagome maggiorate dei Tir, contribuendo all’usura di strade e ponti. L’aver capovolto le priorità, prima nuove opere come grandi raccordi e autostrade, poi la manutenzione, ha reso più insicura la rete stradale italiana ben oltre le disattenzioni e i vizi degli italiani al volante. Le condizioni problematiche di ponti, gallerie, manto stradale, segnaletica orizzontale e verticale, incroci pericolosi, sono spesso cause dell’alta incidentalità.

Adesso non solo in Sicilia cascano i ponti, ma anche in Lombardia. Presto si faranno sentire pure i segnali di una nuova miscela di cemento con cui in questi anni si è costruita la colla.

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