Don Giuseppe Svanera, parroco di Platì, il paese della Locride famoso per essere una delle capitali della ‘ndrangheta, il 23 ottobre 2016 si oppone al questore di Reggio Calabria che vieta i funerali pubblici per Giuseppe Barbaro, esponente dell’omonima cosca morto in carcere il giorno prima. Dopo le esequie private all’alba, il prete contravviene alle disposizioni e celebra un rito funebre pubblico in chiesa davanti a decine di persone. Il FattoTv aveva incontrato don Peppe la scorsa primavera, quando la cittadina andava alle urne dopo più di dieci anni di gestione commissariale in seguito a diversi scioglimenti per mafia. E allora come oggi il prevosto dissimulava la presenza delle cosche: “Non ho mai percepito la presenza mafiosa”. Poi l’attacco alla legge che dispone lo scioglimento delle amministrazioni: “Quando in una casa c’è un’infiltrazione, si cura la crepa, non si abbatte l’edificio”  di Lorenzo Galeazzi e Lucio Musolino

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