Il referendum del 4 dicembre, visto dal marciapiede, è un appuntamento che lascia indifferenti o perplessi molti cittadini. “Non ci interessa, non so ancora se voterò, i problemi sono altri“, dicono in tanti. Ma rispetto a qualche mese fa, è molto cresciuto il numero di coloro che hanno scelto da quale parte stare. Riduzione dei costi e delle poltrone, semplificazione delle procedure, sono le motivazioni prevalenti per il Sì, riassumibili nella frase: “Non sarà una riforma perfetta, ma è un primo passo: meglio cambiare che bloccare sempre tutto”. Ai contrari le promesse dei fautori della modifica sembrano pura demagogia. “L’effetto sarà un’ulteriore riduzione degli spazi di democrazia“, temono alcuni. Ma una forte motivazione al No rimane l’avversione a Renzi: “Non mi piace, spero che se ne vada a casa, per questo voto No”. La moltitudine degli indecisi è rappresentata da una signora che confida: “Non escludo di votare, ma finora non ci ho capito un corno!”  di Piero Ricca, riprese Mauro Episcopo

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Referendum, D’Andrea: “Effetti della combinazione con Italicum: governo del leader e maggioranza esecutiva”

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Referendum, M5s alla stampa estera: “Truffa. Dialogo per modifiche Italicum? Perdita di tempo”. E lancia tour mondiale

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