Il mondo FQ

Derivati, Corte dei Conti: “La responsabile del debito pubblico sottovalutò rischi dei contratti con Morgan Stanley”

Maria Cannata, il predecessore Vincenzo La Via e gli ex direttori generali del Tesoro Domenico Siniscalco e Vittorio Grilli sono stati invitati a fornire deduzioni ai magistrati contabili. Che li accusano di aver sottoscritto con la banca d'affari contratti la cui chiusura anticipata ha provocato un danno erariale da 4,1 miliardi
Commenti

“La Cannata ha sottovalutato enormemente l’elemento cruciale costituito dal rischio finanziario insito in operazioni ad alto contenuto speculativo non utilizzate dagli Stati sovrani“. Con questa motivazione, secondo Il Tempo, la procura della Corte dei Conti del Lazio ha invitato il direttore del debito pubblico del Tesoro Maria Cannata, il predecessore Vincenzo La Via e gli ex direttori generali Domenico Siniscalco e Vittorio Grilli a fornire le proprie deduzioni sulla vicenda della chiusura anticipata di alcuni contratti derivati stipulati con Morgan Stanley. Operazioni che, stando a quanto contestato dai magistrati contabili, hanno causato all’Italia un danno erariale complessivo di 4,1 miliardi. La banca d’affari, che respinge le accuse, stando alla sua relazione trimestrale pubblicata ad agosto è stata chiamata a restituirne 2,9 a titolo di risarcimento.

I contratti, sottoscritti ufficialmente con l’obiettivo di stabilizzare il debito pubblico, sono stati estinti all’inizio del 2012, durante il periodo più acuto della crisi finanziaria. Una clausola contenuta nell’accordo quadro consentiva del resto alla banca di chiuderli unilateralmente se si fosse trovata esposta oltre un certo livello, perché il Mef non aveva prestato la garanzia a collaterale prevista.

I magistrati contabili sono dell’idea che almeno alcune delle operazioni in derivati fossero “improprie”, così come la loro chiusura. Alla Cannata viene contestato in particolare di aver “addirittura mostrato di non conoscere fino al 2007 l’esistenza di una clausola Ate (Additional termination events, quella che consente l’estinzione anticipata, ndr), la cui presenza aumentava a dismisura i rischi insiti nelle operazioni finanziarie che si andavano a compiere con quella controparte e che snaturava completamente la causa concreta stessa dei contratti, mostrando in tal modo di non comprendere il livello reale del rischio e delle perdite a cui esponeva lo Stato”

Secondo il Tesoro, la posizione con Morgan Stanley era unica e non esistono altri accordi che contemplino simili clausole di estinzione complessiva. I destinatari della contestazione, tra cui Siniscalco che nel 2006 è stato poi nominato managing director e vicepresidente di Morgan Stanley International e nel dicembre 2007 country head del gruppo per l’Italia, potranno ora elaborare deduzioni difensive e chiedere di essere sentiti.

 

Gentile lettore, la pubblicazione dei commenti è sospesa dalle 20 alle 9, i commenti per ogni articolo saranno chiusi dopo 72 ore, il massimo di caratteri consentito per ogni messaggio è di 1.500 e ogni utente può postare al massimo 150 commenti alla settimana. Abbiamo deciso di impostare questi limiti per migliorare la qualità del dibattito. È necessario attenersi Termini e Condizioni di utilizzo del sito (in particolare punti 3 e 5): evitare gli insulti, le accuse senza fondamento e mantenersi in tema con la discussione. I commenti saranno pubblicati dopo essere stati letti e approvati, ad eccezione di quelli pubblicati dagli utenti in white list (vedere il punto 3 della nostra policy). Infine non è consentito accedere al servizio tramite account multipli. Vi preghiamo di segnalare eventuali problemi tecnici al nostro supporto tecnico La Redazione