L’autista dell’Audi Gialla ora ha un volto e un nome. È stato arrestato dai carabinieri di Venezia poche ore fa, al confine tra l’Albania e la Grecia, Vasil Rama, un albanese di 36 anni ritenuto il presunto conducente dell’auto che nel gennaio scorso si era resa protagonista di vere e proprie scorribande lungo strade e autostrade del Veneto e del Friuli Venezia Giulia, scatenando una sorta di psicosi generale nel Nord-Est. L’auto, rubata a Milano il 26 dicembre 2015, era stata utilizzata da una banda specializzata in furti, ed era sempre riuscita a fuggire agli inseguimenti delle forze dell’ordine procedendo ad altissima velocità. In un caso, i banditi erano riusciti ad allontanarsi procedendo contromano in autostrada e uscendo al casello di Spinea, non lontano da Venezia, sfondando la barriera di chiusura. 

Le complesse indagini che hanno portato alla cattura di Vasil Rama sono state coordinate dalla Procura di Venezia, e hanno visto il supporto anche del Ris di Parma. L’uomo è stato bloccato grazie al servizio di cooperazione internazionale del Ministero dell’Interno e con la collaborazione della polizia ellenica. È ora detenuto nelle carceri greche, in attesa della formalizzazione delle procedure di estradizione, che dovrebbero ricondurlo in Italia.

La caccia all’Audi gialla si era conclusa il 25 gennaio scorso, quando a Olmè di Fonte, in provincia di Treviso, era stata trovata la carcassa bruciata della vettura; non si erano concluse, però, le ricerche per identificare i componenti della banda. L’arresto di Vasil Rama è avvenuto dopo che gli inquirenti hanno raccolto, sul suo conto, elementi inequivocabili, che hanno permesso di accertare la sua partecipazione ai vari furti aggravati di cui le cronache nazionali avevano dato conto. L’uomo, reclutato dalla banda proprio per le sue eccellenti doti di autista, ha dimostrato una notevole abilità nello sfuggire alla polizia: già latitante dal 2011, quando era stato colpito da una misura coercitiva emessa dall’Agenzia delle Entrate di Bolzano per gravi reati associativi contro il patrimonio, era stato in grado di passare varie volte la frontiera tra l’Italia e i Paesi confinati utilizzando identità fittizie e documenti falsi. Ulteriori informazioni sull’operazione di stamattina arriveranno alle 10, quando si svolgerà, presso la Procura di Venezia, una conferenza stampa per rivelare i particolari dell’arresto.

Articolo Precedente

Siracusa, chiusa inchiesta su 29 dipendenti accusati di assenteismo: “Facevano shopping in orario di lavoro”

next
Articolo Successivo

Torino, a piedi scalzi per non far rumore. Topi d’appartamento incastrati dall’app antifurto

next