“Penso che il Cavaliere debba tornare al suo ruolo di leader politico. So che tanti che gli sono vicini non la pensano così, ma sono convinto che il Paese abbia ancora bisogno di lui”. Fedele Confalonieri, presidente di Mediaset, rilancia nell’agone politico Silvio Berlusconi, ancora convalescente dopo l’operazione al cuore portata a termine all’ospedale San Raffaele di Milano. Dalle colonne de La Stampa, Confalonieri immagina un centrodestra a sostegno del governo Renzi, che “in fondo non ha fatto male”, basti pensare al Jobs act e a “tutti i comunisti che ha tolto dalla scena”.

Quando tornerà in salute, Berlusconi dovrà occuparsi del caos che regna in Forza Italia. “Immagino un partito strutturato in maniera più tradizionale, con un’organizzazione chiara, un congresso in cui far confrontare le varie posizioni – spiega il presidente Mediaset – Un’arena in cui ci sia competizione e faccia emergere i più capaci. Con Berlusconi a fare il coach, un po’ come Antonio Conte“. E bolla come fantasie le ipotesi di un proprio ingresso diretto nel partito, a capo di una gestione insieme a Gianni Letta e Niccolò Ghedini: “Ma va’, tutte storie, non è vero niente”.

Forza Italia, secondo Confalonieri, dovrebbe però cambiare rotta e dare una mano all’esecutivo. “Credo che in questa fase si debba sostenere il governo – spiega il fedelissimo di Berlusconi – Il Cavaliere non la pensa così, ma io sarei per qualcosa che somigli al Nazareno. Per fronteggiare i grandi problemi che abbiamo ci vuole una base ampia. Per uscire dalla paralisi i due partiti tradizionali dovranno lavorare insieme, è l’unica strada”. D’altro canto, a Confalonieri non dispiace affatto l’azione di governo: a Renzi “dovremmo dare ancora fiducia, in fondo non ha fatto male”. Quali le mosse dell’esecutivo apprezzate dal presidente Mediaset? “Penso ad esempio al Jobs act. E poi, con tutti i comunisti che tolto dalla scena, quelli di Forza Italia dovrebbero ringraziarlo“.

E anche dalle parti di Cologno Monzese aleggia lo spettro dell’avanzata del Movimento 5 Stelle. Confalonieri bolla il programma M5s come “dirigistico e totalitario“. Soprattutto per quanto riguarda gli interessi della sua azienda: “I limiti che vogliono mettere alle televisioni sono incredibili, potremmo avere il 10% di un canale e basta. Un canale, si rende conto?”.

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