Il 2015 ha visto 694 morti sul lavoro in Italia. Il dato è sostanzialmente stabile rispetto all’anno scorso, mentre aumentano le denunce di incidenti letali. I numeri sono stati resi noti dall’Inail, durante la relazione annuale del presidente Massimo De Felice, spiegando come il dato delle morti accertate potrebbe salire ancora, perché ci sono ancora 26 episodi in istruttoria. In ogni caso, la tendenza è in linea rispetto all’anno scorso: con le cifre attuali, si registra un calo del 2% sui 708 casi del 2014, mentre se le istruttorie riconoscessero i 26 decessi sul lavoro, la variazione sarebbe pari a +1,7%.

Su 694 morti accertate 382 (il 55%) è avvenuta fuori dall’azienda, con un mezzo di trasporto o durante uno spostamento. Gli infortuni mortali accertati in occasione di lavoro sono stati 517 mentre quelli in itinere (ovvero nel percorso tra la casa e il luogo di lavoro) sono stati 177. Tra gli infortuni in occasione di lavoro, 312 sono avvenuti senza mezzo di trasporto e 205 con un mezzo di trasporto. Tra gli infortuni accertati in itinere, 7 sono avvenuti senza mezzo di trasporto e 170 con mezzo di trasporto.

Ma se le morti accertate sono stabili rispetto all’anno scorso, le denunce di infortuni letali sono in salita. Nel dettaglio, si sono registrate 1.246 denunce di infortunio mortale, contro le 1.152 del 2014, con un balzo in avanti dell’8%. Nel 2015 sono aumentate anche le denunce di malattia professionale, passate da 57.370 a 58.925 (+2,71%).

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