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Terrorismo, il jihadista pentito: “Video con padre Dall’Oglio vivo”. Vaticano: “Nessun riscontro”

Secondo quanto riporta Le Monde, Saleh A., terrorista pentito che ha permesso di sventare attacchi in Germania, ha dichiarato alle autorità francesi che il suo piano era di andare a Roma per trattare la vendita delle immagini al prezzo di diecimila euro. Padre Lombardi: "Informazioni inattendibili"
Terrorismo, il jihadista pentito: “Video con padre Dall’Oglio vivo”. Vaticano: “Nessun riscontro”
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Aveva un video con Padre Paolo Dall’Oglio, il sacerdote scomparso in Siria nel luglio del 2013 e voleva andare in Vaticano per trattarne la cessione con un certo “Carlos”. Prezzo: 10mila euro. A parlare, secondo quanto riporta Le Monde, è Saleh A., il jihadista pentito che ha permesso di sventare attacchi in Germania, che si era consegnato spontaneamente alla polizia parigina il primo febbraio. Informazioni che però il direttore della Sala stampa vaticana padre Federico Lombardi non ritiene “attendibili”. Inoltre nessuna comunicazione è pervenuta alle autorità vaticane, che spiegano come finora non ci sia alcun riscontro riscontro. Anzi, la notizia ha suscitato stupore a Roma perché pubblicata dalla stampa francese senza essere stata notificata alle autorità della Santa Sede.

Saleh A. si era dichiarato membro di una cellula dormiente composta da una ventina di persone, tra Dusseldorf ed un campo rifugiati olandese, che pianificava attacchi. Il video di cui ha dichiarato di essere stato in possesso riguardava il padre gesuita che per più di trent’anni ha promosso in Siria il dialogo islamo-cristiano. Fondatore della comunità monastica di San Mosè l’Abissino, Dall’Oglio per lungo tempo è stato a capo della comunità monastica di Mar Musa, a nord di Damasco. Fino al giugno del 2012, quando è stato espulso dalle autorità del regime dopo aver preso posizione a favore del piano di pace dell’allora inviato speciale Onu per la Siria, Kofi Annan. A dicembre 2014 il presidente dell’Osservatorio siriano per i Diritti umani, Rami Abdel Rahaman, aveva dichiarato che il religioso si trovava in un carcere dello Stato Islamico nella provincia di Aleppo.

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