“Gli 80 euro fanno schifo? Qualcuno dice: ‘dalli a me’. Non sono la soluzione ma un piccolo gesto per chi guadagnava meno di 1.500 euro al mese. ‘E’ una mancetta elettorale, lo dicono gli ultramilionari. E’ un passo avanti. Io non prometto soluzioni miracolistiche per l’Italia ma impegno per soluzioni concrete”. Il premier Matteo Renzi torna sul tema, sollevato da ilfattoquotidiano.it, del bonus da 80 euro che un contribuente su otto ha dovuto restituire all’Agenzia delle Entrate nel 2015. “È vero che 1,4 milioni di persone che avevano dichiarato di stare nei limiti previsti dalla legge non ci sono stati e dunque hanno perduto il diritto al bonus – ha ammesso il premier – Ma è vero anche che 1,6 milioni di persone che non avevano dichiarato di stare nei limiti, ci sono rientrati e dunque hanno diritto al bonus“.

Renzi ha anche ribadito quel che aveva già detto nel video pubblicato su Youtube mercoledì: “C’è uno squallido e cinico tentativo di creare il panico sugli 80 euro: quando si va a fare il conguaglio se uno sta sopra non li prende, se sta sotto li prende. Ma il principio è suscitare il panico, far prevalere la paura”. L’intervento del capo del governo arriva dopo lo scontro su Twitter tra Pd e Movimento 5 Stelle. Il premier ha lanciato l’hashtag #BeppeBugiardo perché nella sua versione è accaduto solo “che chi ha guadagnato di più (oltre 26mila euro, ndr) deve restituire gli 80 euro, perché se non sei dentro le soglie previste per legge quei soldi non ti spettano“. Peccato però che a dover restituire i soldi, tra l’altro tutti in una volta, è anche chi “non è dentro” perché ha guadagnato troppo poco, cioè meno di 8mila euro lordi. E si tratta di ben 341mila persone: ilfattoquotidiano.it ha raccontato le storie di alcuni di loro. In tutta risposta, il M5s ha replicato con l’hashtag #RenzieMente.

Già lunedì, il governo era stato oggetto degli attacchi delle opposizioni. “Il paradosso: la povertà come colpa, la mancanza di lavoro scaricata sulle persone”, aveva commentato Nicola Fratoianni, deputato di Sinistra Italiana. Ha lanciato l’offensiva anche Simone Baldelli, vicepresidente della Camera di Forza Italia: “Si tratta di un incredibile boomerang politico per un governo che, in modo borioso e spregiudicato, ha pensato di poter facilmente guadagnare consenso dando soldi con una mano per poi toglierli con l’altra”.

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