Dopo vari tentativi di scalzare Silvio Berlusconi con le buone, dopo i litigi sulle amministrative dei quali Roma è l’esempio più grottesco, finalmente Matteo Salvini mette tutto nero su bianco: “Tocca a me l’onore e l’onere di guidare l’opposizione contro il Pd” scrive nella sua autobiografia, Secondo Matteo, che oggi il leader della Lega Nord ha presentato alla stampa estera e che da domani sarà in libreria. “Fino al 2013 il pallino del centrodestra è rimasto nelle mani di Silvio Berlusconi – spiega Salvini – Ma ora non è più così. Forza Italia è un partito in calo, indebolito da faide interne, dilaniato dal patto del Nazareno e con un leader politico al quale riconosco un ruolo fondamentale ma che oggi non può più essere il solo cardine della coalizione”. Quindi, secondo il leader del Carroccio, Berlusconi dovrebbe fare un passo indietro per l’età, la legge Severino e perché “la Lega è oggi il partito più forte della coalizione”. Con una frase Salvini è tornato sulla questione delle Comunali nella Capitale, a riprova dell’impraticabilità degli accordi tra Forza Italia e Lega Nord: “La simpatica alleanza che sostiene Marchini a Roma – spiega – non è alternativa a Renzi“.

Rispondendo alle domande dei giornalisti stranieri, il segretario della Lega Nord ha assicurato che “quello che per gran parte della stampa italiana è un insulto per me è un complimento. Quando mi danno del populista per me è un complimento, quando mi danno del lepenista per me è un complimento”. Salvini si dice soddisfatto per “l’ingresso nel nostro eurogruppo a Strasburgo di un parlamentare tedesco di Alternative fuer Deutschland: stiamo crescendo e ci stiamo allargando. Non si tratta di razzisti o xenofobi. Chiediamo di riscrivere i trattati europei, dal primo all’ultimo”.

 

SALVIMAIO

di Andrea Scanzi 12€ Acquista
Articolo Precedente

Referendum Costituzione, riformare col rischio di distruggere: a chi conviene?

next
Articolo Successivo

Comuni, Nogarin (M5s): “Assicurazione per tutelare i sindaci dalla responsabilità contabile”. Il Pd: “E’ dura governare?”

next