Intel, il gigante americano dei semiconduttori, taglierà 12mila posti di lavoro nel mondo entro la metà del 2017, vale a dire l’11% della sua forza lavoro. La sforbiciata si inserisce nel piano di ristrutturazione, messo a punto dal gruppo di Santa Clara per accelerare la sua trasformazione verso settori a più forte crescita, come quello del cloud. Il piano prevede il consolidamento delle varie filiali, una combinazione di uscite volontarie e obbligatorie e la rivalutazione di alcuni programmi in corso. Il piano di ristrutturazione dovrebbe generare risparmi per 1,4 miliardi di dollari all’anno una volta completato, di cui 750 milioni già quest’anno.
Nell’immediato però il piano si tradurrà in una spesa straordinaria di circa 1,2 miliardi che peserà sui conti del secondo trimestre. La misura è stata annunciata in occasione della pubblicazione dei conti. Nel primo trimestre dell’anno Intel ha registrato un utile netto in aumento del 3% a 2 miliardi di dollari e ricavi pari a 13,7 miliardi di dollari, in rialzo del 7%.