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Belen Rodriguez, le dipendenti della Guess a rischio licenziamento: “Le abbiamo chiesto solidarietà, nessuna risposta”

Il noto marchio di moda Guess, a quanto pare, è pronto a delocalizzare la sede fiorentina in Svizzera: una scelta che costerà il posto di lavoro a 90 persone. "A Belen - testimonial del marchio - abbiamo chiesto solo di solidarizzare con noi aiutandoci a rendere pubblica la nostra situazione. Però non ci ha risposto, forse non le interessa quello che sta succedendo a 90 donne dell'azienda che lei rappresenta nel mondo", ha detto una delle dipendenti intervistata da Selvaggia Lucarelli

di F. Q.

Il noto marchio di moda Guess, a quanto pare, è pronto a delocalizzare la sede fiorentina in Svizzera: una scelta che costerà il posto di lavoro a 90 persone. La difficile situazione occupazionale di queste svariate decine di persone è stata resa nota da Sara Pratesi, una delle dipendenti a rischio, in un intervento in diretta a Stanza Selvaggia, il programma radiofonico condotto da Selvaggia Lucarelli e Fabio De Vivo su m2o.

È una situazione difficile, che ha assunto una eco mediatica maggiore anche grazie al fatto che a fare da testimonial al famoso brand (con un compenso che, secondo quanto scrive Alberto Dandolo su Dagospia, si aggirerebbe attorno al milione di euro l’anno) è Belen Rodriguez. Ma la showgirl argentina, contattata dai dipendenti, pare non abbia mai risposto. Almeno questo è quello che racconta Sara Pratesi ai microfoni di Stanza Selvaggia: “Abbiamo anche immediatamente scritto e cercato di contattare telefonicamente la nostra nuova testimonial Belen Rodriguez. L’abbiamo anche incontrata personalmente nelle nostra sede fiorentina qualche mese fa e ci era sembrata una ragazza dolce e alla mano. A lei non chiediamo che prenda posizione o che comprometta in qualche modo il suo rapporto con i vertici aziendali e né che rinunci al suo contratto milionario. A Belen abbiamo chiesto solo di solidarizzare con noi aiutandoci a rendere pubblica la nostra situazione. Però non ci ha risposto, forse non le interessa quello che sta succedendo a 90 donne dell’azienda che lei rappresenta nel mondo. Da una ragazza bella, intelligente e soprattutto molto fortunata come lei ci saremmo aspettati quanto meno un segnale, una semplice risposta. Ma non è stato così”.

Intanto, con o senza il supporto pubblico di Belen, i dipendenti sono in agitazione e sciopero permanente dal 17 marzo, in attesa di conoscere il loro destino: “L’azienda – ha raccontato Sara Pratesi – non si è degnata di dirci nulla. Nessun dirigente si è sentito in dovere di convocarci. Abbiamo appreso dai giornali di quello che sta accadendo”.

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