Nella notte tra domenica e lunedì tre profughi afghani (due uomini e una donna) sono morti attraversando le acque del Suva Reka, il fiume che divide la Grecia dalla Macedonia. Il tentativo è quello di aggirare il blocco della frontiera a Idomeni ed entrare in Macedonia per proseguire il loro viaggio lungo la rotta balcanica. Strada alternativa che ieri hanno deciso di percorrere altri mille rifugiati, dei circa 10mila presenti, guadando con enormi difficoltà un fiume che, dopo le piogge di questi giorni, è pieno e impetuoso. Arrivati in Macedonia, però, i migranti sono stati subito bloccati dall’esercito macedone per rinviarli in Grecia. Insieme alle centinaia di migranti che hanno tentato disperatamente di muoversi dal campo profughi di Idomeni c’erano decine di reporter che stavano cercando di documentare l’odissea di uomini donne e bambini che cercano di raggiungere l’europa a qualunque costo. E le autorità macedoni hanno fermato anche tutti i giornalisti che si trovavano con loro, circa una cinquantina, tra cui cinque italiani. I profughi sono stati accompagnati in Grecia, mentre i giornalisti sono rimasti 12 ore in stato di fermo in un commissariato, prima di essere espulsi dal Paese con un foglio di via per sei mesi @cosimocaridi

 

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