Prima la presunta imboscata ai danni di forze dell’ordine e vigili del fuoco in un complesso di appartamenti del quartiere islamico della città. Poi, la sera di Natale, la rappresaglia: circa seicento persone hanno attaccato e vandalizzato una sala di preghiera musulmana. Teatro degli scontri Ajaccio, in Corsica.

Le violenze sono iniziate nella notte del 24, che quest’anno è coincisa con il “Maulid”, anniversario della nascita del Profeta Maometto: secondo la ricostruzione del sotto-prefetto François Lalanne, due pompieri sono stati feriti “gravemente” e un poliziotto in maniera lieve dopo aver risposto a una chiamata di emergenza partita dal complesso Jardins de l’Empereur, dove era stato “appiccato volontariamente” un incendio proprio per attirarli in un agguato. Un gruppo di giovani incappucciati li ha aggrediti e ha anche rotto i finestrini del camion dei pompieri.

Il 25 dicembre, dopo la notizia dell’aggressione, centinaia di persone hanno reagito radunandosi davanti al centro di preghiera islamico e mettendolo a soqquadro. Alcuni hanno strappato diverse pagine delle copie del Corano trovate all’interno, tentando di bruciarle. Secondo quanto riferito dal sito di FranceTv, alcuni gridavano nel dialetto locale: “Arabi fora!”, ovvero “Fuori gli arabi“, mentre altri urlavano: “Questa è casa nostra”. Nel corso delle violenze è stato preso di mira anche un ristorante kebab. 

Il primo ministro francese Manuel Valls ha condannato “l’aggressione intollerabile verso i vigili del fuoco e la profanazione inaccettabile di un luogo della preghiera musulmana”. A causa delle tensioni, la prefettura di Ajaccio ha deciso di rafforzare il dispositivo di sicurezza.

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