Stare in casa is the new uscire” è una pagina Facebook da più di 47mila “mi piace” e, come suggerisce l’ironico nome, la bacheca si fa portavoce di quella che sembra essere ormai una consolidata tendenza contemporanea. Quanti “scusa, non posso. Ho un altro impegno” nascondono, in realtà, la volontà di starsene a casa comodamente spaparanzati sul divano? Se anche a voi è capitato di trovare le scuse più disparate per ‘dare buca’ agli amici, col solo obiettivo di godere dell’intimità della vostra casetta, allora la pagina fa al caso vostro.

Tra grafici e contributi più o meno ironici, si scandaglia la filosofia di vita dell’ “isolazionista domestico”, fotografando quella che è ormai una consuetudine per molti: “Faccio ogni gesto pensando al divano”, mi piace andare alle feste, e per feste intendo starmene sul mio divano e guardare Instagram” sono alcuni dei messaggi postati. Impossibile non considerare il ruolo della tecnologia in questa “attitudine all’isolazionismo”: smartphone, tablet, tv on demand, Netflix e quant’altro, sono tutti “ordigni” che, nelle mani di un ‘solitario domestico’, diventano potentissime fonti di connessione e intrattenimento, virtuale.

Per gli “isolazionisti domestici”, quindi “pigiama batte look del venerdì sera 10 a 1” così come “divano di casa batte divanetto della discoteca 100 a 1”: barattare una serata a casa con la “solita uscita” in centro è un gioco a perdere, sempre le stesse facce, sempre le stesse gag. Non che sui social network le cose siano molto diverse e anzi, l’interazione attraverso lo schermo rischia di diventare alienante e deprimente, si sa, ma c’è da augurarsi che chi ama isolarsi nell’intimità di casa propria dia spazio anche alla lettura, alla visione di un buon film e, nei casi di estrema propensione alla condivisione, a un altro essere umano.

D’altra parte, le idee scovate dalla comunità di “Stare in casa is the new uscire” sono così perfettamente cucite addosso al profilo dell’ “isolazionista domestico” che, dopo averle viste, l’idea di mettere il naso fuori dalla porta diventa ancora di più un’impresa al limite dell’eroico. C’è il “divano sacco a pelo per chi non ha la forza di andare a letto” , ci sono dei vivacissimi “non eventi per asociali” e tutta una gamma mirabolante di immagini, meme, battute atte a rinforzare l’idea che “there is no place like home”.

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