Adesso che tutti, ma proprio tutti hanno capito che agli evasori fiscali lui gli fa proprio un baffo, dalle lontane americhe si permette anche le battute. E c’è pure chi, invece di ridergli dietro, continua a prenderlo sul serio sui giornali.

Dunque, con 100, 200, 300 miliardi (nessuno riesce a fornire una stima seria) di tasse annue sottratte alle casse dello Stato e mentre a riciclatori e malfattori fiscali di ogni risma e grado fa regali come l’innalzamento del tetto nell’uso del contante, il presidente del Consiglio Matteo Renzi riesce a trovare persino le forze per concedersi qualche battuta gradassa sul tema. E’ successo al forum Italia-Perù, davanti a investitori e imprenditori dei due continenti: “Solo nell’ultima settimana abbiamo scoperto 220 mila contribuenti che si erano dimenticati di pagare le tasse”. Come? Udite, udite: “Grazie all’incrocio dei dati, con un clic del computer”.

Proprio una bella battuta visto l’andazzo, non c’è che dire, mentre la direttrice dell’Agenzia delle Entrate è sull’orlo della crisi dei nervi e gli ultimi bollettini sull’evasione fiscale continuano ad inanellare cifre record.

Era dai tempi di Luigi Preti, socialdemocratico ministro delle Finanze, che non si sentivano boiate del genere. Facendo credere che lo Stato è perfettamente in grado di individuare tutti i renitenti al fisco. Correvano gli inizi degli anni Settanta, dell’altro secolo naturalmente (ma i tempi non sembrano proprio cambiati), e con una evasione fiscale allora stimata intorno ai 16 mila miliardi delle vecchie lire (colossale per l’epoca) quel ministro buontempone arrivò ad annunciare, con il varo del fantasmagorico Progetto Athena, che “basterà spingere un bottone per scoprire gli evasori fiscali”.

Sono passati quasi cinquanta anni, abbiamo visto come è andata a finire. Il progetto Athena nessuno lo ricorda e di bottone in bottone, di clic in clic, siamo arrivati a livelli spaventosi di tasse non pagate. E pure a presidenti del Consiglio che pare abbiano smarrito senso della misura e dovere del rispetto per i cittadini che il proprio dovere di contribuenti continuano a farlo davvero.

Caro Renzi, sarebbe proprio bello avere a disposizione un bottone per farlo quel famoso clic. Lo spingeremmo in tanti volentieri. Almeno per smetterla di ascoltare tante storielle sulle capacità e la voglia dello Stato di combattere veramente la lotta all’evasione fiscale e vedere questo brutto film.

 

 

 

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