Torniamo dunque al bando di partenza, che ci porta dentro gli ingranaggi della “macchina”. A presentare ricorso è stata la terza classificata, l’Associazione temporanea di imprese tra Ibm e Cinecittà Allestimenti, società della galassia Italian Entertainment Group che fa capo a Luigi Abete, Aurelio De Laurentiis, Diego Della Valle e la Famiglia Haggiag. Il ricorso solleva questioni relative alla qualità tecnica dell’offerta che toccherà ai periti stabilire. Ma al quinto punto accenna a quell’inquinamento potenziale nel giudizio dei commissari reso possibile dai loro rapporti con l’editore che fa parte del raggruppamento risultato vincitore con un distacco tecnico elevatissimo sugli altri concorrenti e l’offerta economica più alta di tutti.

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“Non c’è nulla di irregolare – precisa Osanna in un’intervista al fattoquotidiano.it – . E’ vero che l’editore che ha vinto il bando distribuisce i volumi della casa editrice della mia famiglia, ma io non mi occupo delle politiche commerciali, promozionali e distributive della Osanna Edizioni. E se io e i miei funzionari abbiamo fornito contributi scientifici a pubblicazioni veicolate da Erma è su richiesta di altri e senza compensi. In ogni caso, spetta alle autorità preposte fare chiarezza sulla valutazione delle offerte”.

Un lavoro che si rivela però piuttosto complicato e sconfina nel legal thriller. A luglio il Tar di Napoli ha accolto in via cautelare l’istanza di sospensiva presentata dall’Ati ricorrente (la IE Group) che lamentava, tra l’atro, il fatto che la Soprintendenza negasse l’accesso agli atti di gara: la documentazione presentata dalla ricorrente con offerta tecnica e requisiti e i cosiddetti “log file”, cioè la cronistoria certificata di tutte le operazioni eseguite nella piattaforma telematica di gara.

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