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Ricette economiche per l’Italia: da Bruxelles troppi inviti al suicidio

Ricette economiche per l’Italia: da Bruxelles troppi inviti al suicidio
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Questi professoroni dell’Unione Europea che da Bruxelles invitano l’Italia a spostare il carico fiscale sugli immobili e i consumi somigliano sempre più agli stregoni che spingono gli sprovveduti adepti al suicidio.

E già, non è forse una istigazione al suicidio economico l’invocare misure che, come recitano tutti i manuali, come sicuro effetto hanno proprio quello di comprimere l’espansione del sistema produttivo?

Lo sanno tutti (o dovrebbero) che quando si vuole risvegliare un apparato economico sprofondato nel torpore avvilente della depressione ci sono due categorie sicure alle quali aggrapparsi: consumi e edilizia (immobili), appunto. Ambedue da spingere e pompare.

L’allargamento dei consumi favorisce infatti la produzione, aumenta il pil, rinvigorisce i redditi di imprese e famiglie, ridando ossigeno all’intero  ciclo. L’occhio benevolo delle politiche pubbliche verso gli immobili spinge invece l’edilizia e tutte le altre attività imprenditoriali, facendone un salutare volano per l’intero sistema.

Invece da Bruxelles ecco l’invito a strozzare il bambino (la ripresa) nella culla. Con tanti sprovveduti, obbedienti esecutori a Palazzo Chigi e dintorni pronti a dare corso alla ricetta.

Dall’Unione europea ci aspettiamo ben altri moniti. Per esempio, su un tema che soprattutto in Italia è il simbolo della disgregazione civile e dell’ingiustizia: la solita, antica, scandalosa evasione fiscale.

Il presidente del Consiglio Matteo Renzi ogni tanto ci torna sopra con qualche scontata, scandalizzata considerazione. Misure concrete contro i criminali evasori, invece, neanche a parlarne.

Ecco, da Bruxelles ci aspetteremmo draconiani appelli e misure per costringere il nostro governo a introdurre finalmente misure adeguate per fare emergere quei 100-200 miliardi di euro ogni anno impunemente sottratti alle  casse dello  Stato. Miliardi che rimetterebbero davvero in sesto i conti pubblici offrendo anche risorse aggiuntive per rilanciare  economia, redditi e occupazione.

Ma, forse, chiediamo troppo. Perché l’Europa è anche questo, purtroppo. E anche per questo andrebbe cambiata.

 

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