Coglie l’occasione per ribadire ancora una volta il suo no all’accordo sul nucleare iraniano, e avverte che la minaccia di Teheran è ancor maggiore di quella rappresentata dall’autoploclamato Stato islamico. Il premier israeliano Benjamin Netanyahu, arrivato a Palazzo Vecchio a Firenze per incontrare Matteo Renzi, sottolinea la creatività dell’Italia dopo la sua visita a Expo e spiega che “insieme possiamo fare di più che separatamente”, a partire dalla collaborazione nei settori scientifico e tecnologico. Ma anche in quello della “lotta al terrorismo e per la stabilità dei nostri paesi”.

E punta di nuovo il dito contro il programma nucleare iraniano, che ha scopi “non civili ma militari”. “E’ un grande pericolo per il futuro quello che viene dallo stato islamico dell’Iran. Le sue infrastrutture – ha sottolineato Netanyahu – non sono necessarie per scopi civili ma per la produzione militare. Questo è un grande pericolo per gli anni futuri, un pericolo che ci viene dallo Stato iraniano che avrà un arsenale enorme, che varrà milioni di dollari e che verrà alimentato da milioni di dollari. Questo è un pericolo per tutto il mondo, in particolare è un pericolo per il nord Africa e renderà difficile il rapporto con l’Iran nei prossimi anni”.

Per parte sua, Renzi – che non ha replicato nel merito dell’accordo con l’Iran, sul quale si era già espresso favorevolmente nel corso della sua visita a Tel Aviv – ha risposto che “la cooperazione Italia-Israele non è soltanto a livello di governi e diplomatico ma è innanzitutto una cooperazione di amicizia che tocca in profondità ciò che siamo. Ho avuto modo di toccarla con mano nella visita in Israele – ha ricordato – e credo che oggi questa visita possa permettere di verificare quanto di bello ci sia da parte italiana”.

Il premier ha inoltre aggiunto che Italia e Israele sono unite dall’essere “figli di una grande storia culturale, ci unisce una forte comunanza di valori, innanzitutto per assicurare il mantenimento della pace, della stabilità, della lotta contro il terrorismo e contro tutte le forme di barbarie e questo vale in particolar modo nel nostro Mediterraneo e nel Medio Oriente in un momento di grandi divisioni, come stiamo verificando. E’ il momento, però, in cui a maggior ragione, c’è bisogno dell’impegno di tutti e l’Italia è al fianco di Israele contro il terrorismo e per riportare la pace in tutta la regione”.

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