Keith Richards è una divinità del rock, questo è un dato di fatto. Qualsiasi cosa faccia o dica, specie negli ultimi tempi, è ammantata di un’aura leggendaria. Lui che si fuma le ceneri del padre, lui che ogni mattina, prima del caffè, si fa una canna, lui che, superati i settanta, è ancora in tour con Jagger (coetaneo di Monti, etc etc), con il quale non si parla più dalla fine degli anni settanta, lui che è diventato talmente una caricatura rock da essere la matrice su cui Johnny Depp ha costruito il personaggio di Jack Sparrow, al punto da essere finito a farne il padre sul grande schermo.

Una divinità rock, per quello che ha fatto con la sua chitarra in passato, più che per quello che continua a fare. Una divinità e proprio come le divinità del nostro passato, latine o greche, capace di fare sciocchezze che a qualsiasi mortale costerebbero reputazione se non addirittura la vita. Ultima in tal senso è una sua dichiarazione sui Beatles e il loro Sgt Pepper’s lonely hearts club band. L’album, lo ricordiamo nel caso qualcuno avesse vissuto sotto una campana di vetro negli ultimi cinquant’anni, è stato giudicato dalla rivista Rolling Stone il più grande album di tutti i tempi.

Magari si potrebbe dissentire sul primato, ma sul fatto che sia una pietra miliare del rock no, non si puo’ proprio, a meno che tu non sia Keith Richards, che nel corso di un’intervista a Esquire lo ha definito una accozzaglia di spazzatura, a discapito dell’opinione generale che lo identifica come un album geniale, un capolavoro. Non da meno sono le dichiarazioni di Richards riguardo ai Beatles in generale, una band importante negli anni sessanta, ma incapaci di fare musica originale.

Il che detto dalla prima chitarra dei Rolling Stones, band storicamente rivale dei Fab Four, alfieri del rock blues, ma sicuramente non degli sperimentatori, suona davvero bizzarro. Intendiamoci, Beatles e Rolling Stones hanno ricoperto un ruolo fondamentale nella storia del rock e della cultura giovanile e popolare dell’occidente. Senza di loro, non c’è bisogno di dirlo, noi non saremmo gli stessi. Da qui a lasciarsi andare a dichiarazioni del genere, però, ne corre. Chiaramente star qui a difendere i quattro di Liverpool qualificherebbe chi scrive come un beatlesiano, e quindi un antagonista ai Rolling Stones, quindi lasceremo la notizia al giudizio del lettore, chiedendo solo di applicare a Richards la stessa deferita ammirazione che gli antichi rivolgevano agli dei, la stessa benevola generosità nel giudicare certi scivoloni.

Giove ha scatenato, per seguire le sue passioni, guerre decennali, figuriamoci se non possiamo perdonare Keith Richards per le sue dichiarazioni sui rivali di sempre. Mick Jagger è protagonista online di un simpatico meme che lo paragona al presidente Monti e che dice, in sostanza, che la droga non fa poi così male. Magari a sentire Keith Richards parlare viene da rivalutare Giovanardi.

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