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“Via le low cost da Fiumicino”, ha minacciato Alitalia nei giorni del caos. “Se l’Adr, (gestore dello scalo in mano al gruppo Benetton) , continuerà a puntare sulle compagnie low cost saremo costretti a spostarci altrove e chiediamo un risarcimento di 80 milioni per i danni subiti”. Fiumicino, Enac diffida Vueling: “Risolva disservizi o sospendiamo licenza a volare”Quest’ultima affermazione appare poco credibile perché sottace un pesante conflitto d’interessi. Il gruppo Benetton infatti controlla il 7,4% della quota italiana  del capitale di Alitalia.  Mentre Abu Dhabi, come prevedono gli accordi di fusione Alitalia Ethiad (fase due), entrerà nel capitale di AdR.  Avremo così un intreccio a doppio filo tra il gestore aeroportuale e il più importante vettore che utilizza lo stesso scalo.

Le raccomandazioni Ue e Antitrust nazionale sono per la separazione netta tra il punto di rete (l’aeroporto) e le compagnie aeree (gestori del servizio). Quello di Alitalia sembra più un gioco delle parti che una minaccia vera, anche perché l’unica alternativa a Fiumicino sarebbe solo Malpensa. Il tentativo è quello di accelerare le pratiche di ampliamento infrastrutturale, far sostenere gli  investimenti allo Stato e ridurre al minimo l’esborso del concessionario aeroportuale  AdR. Concessionario che sembra pure il proprietario delle aree adiacenti a Fiumicino, oggetto di ampliamento.

Secondo il ministro delle Infrastrutture Graziano Delrio Fiumicino sta scontando 20 anni di ritardi negli investimenti infrastrutturali. Vero! Peccato che non aggiunga che chi avrebbe dovuto programmare e pretendere gli investimenti sarebbe stata l’Enac (la struttura operativa del Ministero stesso). Così gli extra profitti di questi ultimi anni, frutto della rendita monopolista cumulati da AdR, anziché essere convogliati su nuove strutture e ampliamenti aeroportuali sono finiti nelle casse della proprietà. Del Rio quindi dovrebbe parlare a se stesso, cioè chiedere come mai l’Enac non ha svolto il suo ruolo di regolatore pubblico.

Con lo stesso uomo al timone di comando dal 2003 (Vito Riggio), l’Enac è da ritenersi il primo responsabile del disastro dei cieli italiani e della inutile e clientelare proliferazione degli aeroporti nazionali. L’incendio nella pineta di Focene potrebbe essere stato causato dal mancato sfalcio dell’erba in carico al gestore dello scalo AdR causando un blocco operativo che ha portato a ritardi a catena nei voli. Le prime responsabilità sono dunque da individuare in AdR. Se la piccola compagnia low cost, la spagnola Vueling aveva un programma operativo estivo di voli eccessivo per le sue scarse strutture operative (addetti e aerei),  tale programma però è stato approvato dall’Enac all’inizio della stagione.

Quindi le minacciate sanzioni andrebbero distribuite tra AdR ed Enac, che non ha vigilato neppure sullo sfalcio dell’erba, e infine alla malcapitata Vueling. La pretesa di Alitalia di togliere di mezzo le low cost da Fiumicino appare sorprendente e singolare. Alitalia infatti utilizza in lungo e in largo le sue low cost, Airone e Volare web, ed è pronta ad invadere gli scali nazionali, compreso Fiumicino, con la low cost Air Berlin portata in dote da Etihad.

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