Il mondo FQ

Le telefonate di Renzi e dei suoi generali: istituzioni umiliate, fine della politica

Le telefonate di Renzi e dei suoi generali: istituzioni umiliate, fine della politica
Icona dei commenti Commenti

Il segretario del più grande partito italiano (poi presidente del Consiglio) che si fa dare dello stronzo da un generale della Guardia di finanza; il segretario del partito medesimo che allo stesso generale confida l’incapacità a governare del presidente del Consiglio in carica; le allusioni di questi e altri generali al presidente della Repubblica e al di lui figlio tenuti per le palle (per quel che si può capire da quei delicati conversari) dal capo del governo e dal comandante generale della stessa Guardia di finanza. Sono alcune delle perle che emergono dai documenti giudiziari pubblicati da Marco Lillo e Vincenzo Iurillo in questi giorni sul “Fatto Quotidiano“.

Grandi articoli i loro, che meglio di qualsiasi trattato politico (a proposito, dov’è finita la famosa intelligentia italiana?) illustrano natura e funzionamento del nostro (attuale) sistema politico.

Lasciamo da parte le pochezze degli uomini, peraltro privi dell’investitura elettorale e che ci stanno comunque governando. Quello che qui impressiona (e che dovrebbe spaventare un paese intero, se fosse normale) è la totale commistione di poteri e ruoli, la personalizzazione estrema dei mandati, la mancanza di senso e rispetto per le istituzioni, l’autonomizzazione da ogni forma di controllo, a cominciare da quello del partito del quale si è espressione.

E’ la fine della politica. E il trionfo di ogni sorta di consorteria. Coloro che assurgono ai più alti ruoli, anche istituzionali, più che rappresentanti del popolo appaiono sempre più dei vuoti manichini in mano (a parte della propria mediocrità) di non si sa chi. Senza che ci sia speranza di cambiare le cose, almeno per adesso.

Popolo svegliati, verrebbe da dire. Ci fosse un popolo!

@primodinicola

Gentile lettore, la pubblicazione dei commenti è sospesa dalle 20 alle 9, i commenti per ogni articolo saranno chiusi dopo 72 ore, il massimo di caratteri consentito per ogni messaggio è di 1.500 e ogni utente può postare al massimo 150 commenti alla settimana. Abbiamo deciso di impostare questi limiti per migliorare la qualità del dibattito. È necessario attenersi Termini e Condizioni di utilizzo del sito (in particolare punti 3 e 5): evitare gli insulti, le accuse senza fondamento e mantenersi in tema con la discussione. I commenti saranno pubblicati dopo essere stati letti e approvati, ad eccezione di quelli pubblicati dagli utenti in white list (vedere il punto 3 della nostra policy). Infine non è consentito accedere al servizio tramite account multipli. Vi preghiamo di segnalare eventuali problemi tecnici al nostro supporto tecnico La Redazione