Televisione

Lucky Ladies, l’ultracafonal dell’alta borghesia sbarca su Fox Life

Su Sky ha debuttato la versione italiana del docu-reality che racconta le vite lussuose delle signore della Napoli bene. Il programma è eccessivo e trash-chic, ma senza snobismo ci si può divertire

di Domenico Naso
Lucky Ladies, l’ultracafonal dell’alta borghesia sbarca su Fox Life

Non chiamatele “casalinghe disperate”, potrebbero mordere. Sì, perché le signore dell’alta borghesia napoletana protagoniste della versione italiana di Lucky Ladies (prodotto da Fremantle e in onda da ieri ogni mercoledì su FoxLife) sono donne che quelli che parlano bene definirebbero indipendenti e volitive. In una città dai forti contrasti come Napoli, la ricchezza è ostentata, appariscente, viscerale. E le nostre eroine di Posillipo non fanno eccezione. Il racconto televisivo della loro vita quotidiana (vai a capire quanto reale e quanto romanzata) ha sullo spettatore l’effetto di un grave incidente in autostrada: cruento quanto vuoi, ma l’attenzione è rapita e non puoi fare a meno di guardare.

La prima puntata di ieri sera è stata molto commentata sui social, come previsto, ma le reazioni a volte sono sembrate esagerate: cattivo gusto, ostentazione ultracafonal, sfregio alla povertà. Sì, forse. E allora? Saranno anche pochi, di questi tempi, ma i ricchi esistono e anche la loro vita è una realtà da raccontare. Il format lo fa bene, ovviamente giochicchiando sugli eccessi e portandoli all’estremo per conquistare il telespettatore e, perché no, fare arrabbiare i duri e puri. Le signore in questione sono belle e brillanti, regalano perle di rara filosofia trash-chic. È il trionfo del cafonal, appunto, ma se ci si avvicina a Lucky Ladies in maniera “laica” e senza preconcetti, ci si potrebbe persino divertire.

Ogni puntata racconta una delle protagoniste, e ce n’è davvero per tutti i gusti: da Gabrielle Deleuze, 48 anni, Miss Panama 1987, poliglotta e amante delle bollicine e del caviale (cliché da anni Ottanta, ma tant’è) a Flora Nappi, la più giovane del gruppo (35 anni), avvocato e campionessa di vela, che ama il lusso ma sa “andare in profondità e guardare con la giusta distanza i problemi della vita” (qualsiasi cosa voglia dire). Bando agli snobismi, dunque, e godiamoci le vite schifosamente ricche delle Lucky Ladies, tra abiti animalier e make up eccessivi. Però, se proprio non riusciamo a resistere, ci è concessa almeno una cosa: ringraziare il cielo di non essere come loro.

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