Sembra non dover finire mai la telenovela a tinte gialle che coinvolge Fabio e Mingo, gli ex inviati di Striscia la Notizia allontanati dal tg satirico di Antonio Ricci per presunti servizi fasulli, creati ad arte dai due. L’ultima notizia in ordine di tempo è la presa di posizione del Codacons, l’associazione dei consumatori dalla storia quasi trentennale presieduta da Carlo Rienzi, che in una nota annuncia di volersi costituire parte offesa nel procedimento aperto dalla magistratura, “affinche i diritti degli utenti siano garantiti anche sul fronte televisivo e dell’informazione”.
“Striscia la notizia – si legge nel comunicato diffuso in mattinata – è da sempre una trasmissione dedita alla difesa dei cittadini e alla denuncia di truffe. Per tale motivo, se dalle indagini della Procura di Bari dovessero emergere illeciti, si determinerebbe – oltre al danno per il programma – una grave lesione della buona fede dei telespettatori”. Non mancano, poi, “solidarietà e vicinanza” espresse ad Antonio Ricci e a tutto il team della trasmissione. Un atteggiamento benevolo che si spiega con la lunga e consolidata collaborazione che esiste tra il Codacons e il programma di Canale5, con il presidente Rienzi spesso ospite del tg satirico.
Nel frattempo, come se non bastasse la tempesta mediatica e giudiziaria che li vede protagonisti, su Fabio e Mingo potrebbero presto cadere altre dolorose tegole. Anche se la magistratura starebbe indagando solo su un servizio realizzato su un falso avvocato, infatti, pare che i presunti falsi siano circa una decina, sui quali la redazione di Striscia la Notizia starebbe effettuando le opportune verifiche. Non ci sono conferme ufficiali, ma dagli uffici di Striscia trapela qualche conferma a mezza bocca.
Quella che sembrava una piccola bega interna al programma di Ricci, pare essersi trasformata in qualcosa di più grande. Il 23 aprile scorso era stato il Gabibbo ad annunciare in onda la sospensione di Fabio e Mingo, e solo dopo qualche giorno erano stati diffusi i veri motivi. Ora si è mossa anche la magistratura pugliese e il pasticciaccio di Striscia rischia di diventare un caso giudiziario. Qualora le accuse dovessero rivelarsi fondate, sarebbe un duro colpo per l’immagine di un programma che da sempre smaschera bufale e truffe. Chi controlla i controllori, dunque? In questo caso, per fortuna, si sono controllati da soli.
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