“Nei giorni dell’alluvione ho detto che non avrei messo piede a Genova finché la burocrazia non fosse stata sconfitta”. Doveva essere il giorno di Matteo Renzi sotto la Lanterna, ma alla fine è stata poco più che una toccata e fuga. Atterrato poco prima delle sei all’aeroporto Colombo, il presidente del Consiglio ha inaugurato la nuova sede dell’Msc a San Benigno, prima di spostarsi sul cantiere della copertura del Bisagno, riaperto dopo anni di corsi e ricorsi al Tar. “Oggi si riparte – promette il premier – Quattro cantieri, per un totale di 400 milioni di euro. Noi li spenderemo tutti, dando conto ai cittadini di come vengono spesi. Perché se non li spendi in prevenzione, poi li spendi riparando i danni”. E aggiunge. “È finito il tempo delle chiacchiere. I cantieri in Italia devono essere finalmente sbloccati e liberati dalla burocrazia”. Renzi ha anche incontrato alcuni angeli del fango e i commercianti alluvionati. Che, a distanza di sei mesi esatti, faticano a rialzarsi e attendono ancora di ricevere una parte dei soldi per ripartire. “Io ho conosciuto gli angeli del fango da sindaco di Firenze nei racconti che mi facevano, ma prima ancora da volontario degli scout quando, in situazioni analoghe, andavamo a dare una mano”. Infine una battuta sulle regionali in Liguria, in cui – spiega il premier – “da segretario del Pd, parteciperò ad alcune iniziative con Lella Paita e darò il mio contributo, sperando possa diventare presidente della Regione”  di Lorenzo Tosa

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