Jean-Marie Le Pen sembra essere entrato in una spirale di terra bruciata e suicidio politico”. Lo ha scritto Marine Le Pen, figlia e leader del Front National, in una nota, annunciando che si opporrà alla candidatura del padre come presidente della regione Provenza-Alpi-Costa Azzurra (Paca) alle elezioni regionali in programma per il prossimo mese di dicembre. “E’ una crisi senza precedenti – dice la Le Pen a Le Monde – il suo obiettivo è nuocermi”. La nota della leader del partito francese prosegue: “Lo status di presidente onorario non consente a Jean-Marie Le Pen di prendere in ostaggio il Front National con provocazioni il cui unico obiettivo sembra essere ferire me, ma sfortunatamente sono un colpo all’intero movimento, ai suoi quadri, ai suoi candidati, ai suoi sostenitori, ai suoi elettori”. Le provocazioni a cui la presidente del partito di estrema destra francese – fondato dallo stesso genitore – fa riferimento sono le parole dell’anziano leader – in un’intervista al giornale Rivarol – in difesa del maresciallo Philippe Petain, alla guida della Francia collaborazionista con i nazisti durante la seconda guerra mondiale. Nella stessa intervista Le Pen ha attaccato le origini straniere del primo ministro Manuel Valls – nato in Spagna e nazionalizzato all’età di 20 anni – e di altri dirigenti politici: “Siamo diretti da immigrati”, ha commentato.

È giunta prontamento la risposta di Jean-Marie Le Pen, 86 anni, che ai microfoni della radio RTL ha commentato la definitiva rottura con la figlia: “Madame Le Pen deve porsi la questione di sapere se quello che fa è utile agli interessi che pretende di servire”.

La notizia è stata inizialmente data dall’emittente francese Bfm Tv, sottolineando che la La Pen non obietterà alla presenza del padre sulla lista del partito. La decisione sarà ratificata il prossimo 17 aprile nel corso del direttivo del partito. Sulla qustione si è espresso Florian Philippot, vicepresidente del Front National, che su Twitter ha commentato: “La rottura politica con Jean-Marie Le Pen è ormai totale e definitiva. Sotto la guida di Marine Le Pen saranno prese rapidamente delle decisioni”. Dalla parte di Marine Le Pen si è schierato anche il deputato Gilbert Collard: “Non abbiamo più niente a vedere con tutto quel che dice Jean-Marie. Io sarei felice se non fosse più presidente onorario del partito. Dovrebbe ormai entrare al museo delle cere”.

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