“Fino al 1930 eravamo uno dei maggiori produttori mondiali di canapa, poi il proibizionismo e l’introduzione di fibre tessili sintetiche hanno contribuito a farla sparire dai nostri campi. Con questa semina vogliamo tornare a coltivarla”. Marco Moscatelli, presidente della Pro Loco di Orino, in provincia di Varese, racconta così la semina sperimentale di canapa della quale si è fatto promotore e che ha visto anche i bambini piantare i semi di cannabis. “Non c’è nulla di illegale si tratta di una varietà certificata e – ha spiegato Moscatelli – dalla canapa si possono ricavare migliaia di prodotti: bio-plastiche, carta, bio-carburanti, prodotti per la bioedilizia e per la cosmetica, oltre che cibo dall’alto valore nutritivo. I semi di canapa sono molto ricchi di Omega 3 e 6, vitamine e antiossidanti”. Il CNR si sta dedicando a diversi studi, affinché la coltivazione torni ad essere remunerativa per gli agricoltori e oggi in Italia c’è molto fermento riguardo alla canapa industriale e i principali problemi sono la mancata meccanizzazione dei processi produttivi e le difficoltà nel ricreare piccole filiere industriali  di Mario Catania

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