La Cispadana è stato uno dei temi forti della campagna per le regionali in Emilia Romagna dello scorso novembre, con il Pd a favore, Lega nord e Movimento 5 stelle contro. Ora, dopo l’inchiesta della procura di Firenze che vede tra gli indagati l’ex assessore regionale Alfredo Peri, l’ex consigliere regionale Miro Fiammenghi e l’ex sindaco di Sassuolo Graziano Pattuzzi, tutti del Partito democratico, le opposizioni vanno alla carica: “Il presidente Stefano Bonaccini la fermi”. I tre sono indagati per tentata induzione a dare o a promettere indebitamente denaro o altra utilità. Secondo i pm fiorentini, la Arc (Autostrada regionale cispadana di cui Pattuzzi è presidente) e la Spa che ha in concessione la costruzione dei 67 chilometri tra Reggiolo e Ferrara, avrebbe promesso a Ercole Incalza la nomina a direttore dei lavori di Stefano Perotti. Se lo scambio fosse andato in porto, secondo quanto scrive il Gip, l’iter per la Cispadana sarebbe stato reso da Incalza più agevole.

Dopo la bufera giudiziaria primi a chiedere al Pd di abbandonare la grande opera sono stati gli alleati di Sel, che ora potrebbero fare pesare il loro parere anche al momento del voto dei bilanci regionali. Poi la Lega nord con il capogruppo Alan Fabbri: “Alla luce del coinvolgimento di Peri nell’inchiesta sulle grandi opere e dell’ennesimo scandalo che travolge il sistema delle maxicooperative dell’Emilia Romagna, chiediamo un’informativa urgente in commissione Trasporti su appalti e infrastrutture”. Nelle carte della maxi-inchiesta di Firenze sono comparsi infatti anche i nomi di alcune grosse coop rosse edili emiliano romagnole. Il Movimento 5 stelle chiede invece di congelare l’iter di approvazione e i lavori della Cispadana almeno fino a quando le inchieste giudiziarie non saranno concluse.

Ma il Pd va avanti. Bonaccini spiega di volere rispettare l’operato dei magistrati e di volere che siano fugate “eventuali ombre”. Ma comunque avanti tutta, nonostante molti cittadini non siano entusiasti: del resto come il Passante nord e il People mover di Bologna anche la Cispadana è una delle tre grandi opere sognate dal Pd emiliano. Asfalto e cemento che si sono intrecciate spesso (sul People mover il processo si aprirà ad aprile) con le inchieste giudiziarie.

La Cispadana, pensata sin dagli anni Ottanta dalla Regione, semmai dovesse essere costruita sarebbe la prima autostrada regionale in Italia. Dal 2010, l’opera, che dovrebbe essere fatta in project financing, è stata affidata alla Arc, che una volta costruita la strada gestirà e incasserà i pedaggi, mentre la Regione dovrebbe investire direttamente 179 milioni di euro. In totale l’opera dovrebbe costare quasi 1,2 miliardi di euro. Dopo un difficile iter alla commissione di valutazione di impatto del ministero dell’ambiente (e anche in questo caso la Cispadana finì tra le carte di in un’altra inchiesta giudiziaria), ora l’ultima parola dovrebbe spettare al Consiglio dei ministri.

Intanto la società Arc si difende: “Non è stato mai e in nessuna occasione promesso né affidato alcun incarico per la direzione dei lavori di Autostrada Regionale Cispadana all’ingegnere Stefano Perotti e alla sua società Spm”, si legge in una nota. “D’altronde Arc Spa ha scelto la trasparenza di ogni atto tra i fondamenti della propria missione aziendale”. Anche Fiammenghi, politico vicino a Pierluigi Bersani, si era detto “totalmente estraneo” all’indagine. Tanti esponenti del Pd hanno difeso invece l’operato dell’ex assessore alle infrastrutture, per 15 anni a fianco di Vasco Errani: “Siamo certi che Alfredo Peri, per la sua limpida storia personale, amministrativa e politica, saprà dimostrare a stretto giro la sua completa estraneità dagli addebiti che gli sono contestati”, ha spiegato in una nota il Pd di Parma.

Articolo Precedente

Don Ciotti: “Ostacoli a ddl anticorruzione, di corsa per responsabilità magistrati”

next
Articolo Successivo

Federico Aldrovandi un caso isolato? Pare di no. Ne vogliamo parlare?

next