Per un bambino la lettura dovrebbe essere un gioco. Un gioco intelligente, certo, ma pur sempre un modo per mettere alla prova la propria creatività. Per questo la Fiera del Libro per Ragazzi ha proposto anche quest’anno il Bologna Ragazzi Digital Award, esperienza dedicata al libro digitale. D’altronde oggi i bambini entrano in contatto con le nuove tecnologie già nei primissimi anni di vita. E, a volte, questa può essere un’opportunità in più.
Così, nell’anno in cui il BolognaRagazzi Award spegne 50 candeline, per la narrativa dedicata ai più piccoli è tempo di guardare al futuro, leggendolo attraverso un tablet.

Il premio prevede due categorie (Fiction e Non Fiction) ed è rivolto a tutti gli editori e sviluppatori di app per bambini e ragazzi tra i due e i quindici anni. In tutto sono arrivate 192 proposte da 27 paesi diversi, passate al vaglio da una giuria di esperti. A trionfare in questa quarta edizione è stata la app “My Very Hungry Caterpillar”, progetto irlandese portato avanti dal gruppo StoryToys. In questo caso lettura e gioco sono due risvolti della stessa medaglia; la app, presentata con una potente grafica 3D, si ispira a un classico della narrativa per bambini: “Il piccolo bruco Maisazio” di Eric Carle. Il protagonista del celebre libro diventa finalmente animato e questa volta le sue avventure non dipendono dalla penna dell’autore, ma dalla volontà del bambino. Un modo per giocare e imparare, senza perdere di vista i progressi nella lettura.

Anche l’Italia ha ottenuto due menzioni speciali, una nella sezione Fiction e l’altra nella sezione Non Fiction. La prima è andata al gruppo Elastico, che grazie alla app “Good Night Dada” ha conquistato il voto della giuria. I protagonisti del gioco sono dei mini supereroi che stanno dalla parte dei più piccoli e li aiutano a sconfiggere quei mostri che ogni tanto arrivano a disturbare il loro sonno. La seconda menzione è andata invece alla casa editrice Minibombo, che ha battuto la concorrenza con la app “Forme in gioco”, adatta ai bambini tra i 3 e i 7 anni. Un quadrato, un triangolo e un cerchio sono i protagonisti di questo mondo fantastico, che i più piccoli possono esplorare di volta in volta. Inoltre la app è un allenamento per trasformare le forme più semplici in oggetti complessi: automobili, treni, navi. “L’idea è stata sviluppata in contemporanea con il libro cartaceo”, spiega a FQ Magazine Silvia Borando, responsabile editoriale del progetto Minibombo. “Quella della app è un’esperienza di gioco e di lettura delle immagini separata dal prodotto di carta”, aggiunge. Il progetto, infatti, è stato declinato in due modi diversi: “Siamo partiti dallo stesso spunto, ma da una parte abbiamo investito sui testi e sulle immagini, dall’altra abbiamo puntato sulla libertà che offre il progetto digitale”. Un lavoro lungo, che spesso richiede più energie del libro cartaceo: “Abbiamo impiegato competenze diverse: bisogna combinare le immagini con i suoni, che in questo caso sono fondamentali”, spiega la Borando. In questo modo il bambino è libero di scegliere su quale supporto continuare la storia: “Libro e app sono legati da un filo comune, ma possono anche essere fruiti in totale autonomia”, conclude.

Articolo Precedente

Poesia e divertimento: dialogo con Silvano Agosti

next
Articolo Successivo

‘Temporary Life’ di Francesca Cao a Roma per ‘Obbiettivo Donna’

next