Tre manifesti scuri con il volto del prefetto, del sindaco e del vescovo di Brescia e la scritta: “Immigrati, benvenuti a casa mia!”. Lunedì 2 febbraio Brescia si è risvegliata tappezzata di volantini di Forza Nuova contro “i tre principali fautori – secondo il movimento di estrema destra – delle politiche migratorie” in Italia. Sotto a ogni fotografia l’indirizzo della Prefettura, del municipio o della sede vescovile e l’invito: “Sei un immigrato senza domicilio? Il Prefetto (il sindaco o il vescovo, ndr) vi invita ad alloggiare a casa sua”. Continua la campagna di Forza Nuova (che ha una sede in città) contro gli stranieri a Brescia, dopo le “passeggiate della sicurezza” nei quartieri considerati insicuri dai militanti di estrema destra con “biglietti da visita” lasciati in tutte le cassette della posta: “È passata anche qui la sezione bresciana di Forza Nuova”.
Decisa la replica del sindaco di Brescia,
Emilio Del Bono: “Chiedono il rispetto delle regole e intanto hanno insozzato la città – ha spiegato il primo cittadino a
ilfattoquotidiano.it – alle fermate dei bus, sui cassonetti e sui muri. Forza Nuova dimostra un’ignoranza abissale: continua con il tentativo, costante, di cavalcare il tema dell’insicurezza prendendosela con le autorità locali, mentre le politiche migratorie e di sicurezza sono competenza esclusiva dello Stato”.
Sindaco, prefetto e vescovo di Brescia, Luciano Monari – entrato nel mirino dei neofascisti per aver detto alle comunità straniere “Benvenuti, sentitevi a casa vostra” – “favoriscono l’immigrazione incontrollata ricavandone voti, nuovi fedeli e un business fertilissimo”, si legge negli ultimi volantini di Forza Nuova. Che non perde l’occasione di ricordare un grave episodio di violenza avvenuto in città contro una ragazza di 25 anni “di cui si è reso colpevole – scrive Forza Nuova su Facebook – un 40enne straniero”, invitando quindi a “rispedire al mittente le parole vuote: integrazione, accoglienza”.
Anche su questo punto non ci sta il primo cittadino di Brescia, Del Bono: “I miei 37mila cittadini immigrati non sono tutti delinquenti – precisa il sindaco, che in campagna elettorale nel maggio del 2014 aveva puntato sulla seconda generazione di immigrati indicandola come una risorsa per Brescia – e i reati in città, tra l’altro, sono in diminuzione. Piuttosto mi preoccupa l’attivismo della sezione di Forza Nuova a Brescia. L’estrema destra nella nostra città non è mai stata una presenza rasserenante”.