Primo, micidiale, colpo giudiziario alla Mafia di Ostia. Oggi, infatti, sono state inflitte pesanti condanne, per un totale di oltre duecento anni, ad alcuni affiliati al clan Fasciani nel primo processo per associazione per delinquere di stampo mafioso alla criminalità del litorale romano.
In tutto sono state quattordici le condanne, cinque le assoluzioni. La pena maggiore è stata inflitta a Carmine Fasciani, considerato il capo clan, condannato a 28 anni. I giudici della decima sezione penale hanno, inoltre, condannato a 25 anni e dieci mesi di reclusione Sabrina Fasciani e a 26 anni Alessandro, entrambi figli del boss, così come Azzurra che è stata condannata a 11 anni e Terenzio a 17 anni.
Pena pesante anche per la moglie del boss, Silvia Bartoli, a cui sono stati inflitti 16 anni e 9 mesi. Assolto, con la formula “per non avere commesso il fatto”, Nazareno, altro figlio del capofamiglia. Tra, le persone considerate gregari del gruppo, inflitti 25 anni e tre mesi a Riccardo Sibio e 13 anni a Gilberto Colabella. Da segnalare anche le condanne a Mirko Mazzoni (12 anni), Eugenio Ferramo (10 anni), Luciano Bitti (13 anni e 3 mesi) e Danilo Anselmi (7 anni).
I giudici hanno disposto risarcimenti, da liquidare in separata sede, in favore anche della Regione Lazio, Roma Capitale, Associazione Libera, Lotta contro le illegalità e le mafie “Antonino Caponnetto“, Sos Impresa e Ambulatorio Antiusura e Volare Onlus.
“Questa sentenza è importantissima e ribadisce il sistema criminale di Ostia; un sistema nato e cresciuto a Ostia e non importato da fuori. Dobbiamo affrontate questo grave problema pubblicamente. Peccato che le vittime di questo sistema criminale non si siano costituite parti civili. Dobbiamo intraprendere un percorso per formare una nuova generazione di cittadini” ha detto Gabriella Stramaccioni, rappresentate di Libera.
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